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La scuola boccia il decreto Madia

In questi giorni si parla di licenziamento dei pubblici dipendenti, un centinaio sono stati licenziati nella scuola, la metà di questi licenziamenti riguarda l’assenteismo ma bisogna ricordare a tutti che il personale supera 1 milione di unità per cui è sbagliato parlare di "docenti o impiegati pubblici fannulloni". Questo è quanto commentato da Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, uno dei più attivi sindacati della scuola, interrogato circa il Decreto Madia e la polemica su i "dipendenti pubblici fannulloni".

Pacifico prosegue sostenendo che "è giusto che chi sbaglia paghi, nessuno però ricorda che in questo paese la classe dirigente non paga mai. Questa è una grave piaga dell’Italia, basti pensare che nell’ultimo anno i ricorsi verso gli atti del Miur al tribunale amministrativo, sono aumentati del 300%".

Insiste Pacifico: "l’attuale Decreto Madia intende modificare la riforma Brunetta. C’è qualcuno che addirittura parla di un’area unica che si rivelerebbe un disastro per la professionalità di tutti i dipendenti pubblici". Spiega il presidente "l’attuale riforma Brunetta prevede la riduzione a quattro aree, le quali non possono essere ridotte ad una in modo tale da disciplinare attraverso un unico contratto stesse regole per medici, infermieri, docenti, personale ATA, dipendenti dei comuni e delle regioni, ecc".

In questo modo verrebbe svilito un servizio ai cittadini e il tutto avviene in un momento in cui c’è bisogno di merito e di maggiore professionalità. Proprio in questi giorni si stanno presentando le liste RSU per il rinnovo della rappresentanza sindacale, quindi sarebbe veramente sbagliato approvare una riforma senza sentire il parere di quelli che saranno i sindacati giudicati rappresentativi dopo le elezioni.

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