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Yellen, il mercato del lavoro non giustifica, per ora, tassi più alti

Economia
Yellen, il mercato del lavoro non giustifica, per ora, tassi più alti
(Teleborsa) - I banchieri centrali del mondo, riuniti a Jackson Hole e coordinati dal presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, si sono trovati concordi nel dire che un rafforzamento del mercato del lavoro migliorerà lo status dell’economia mondiale e che questa può resistere anche alla sollecitazione di tassi di interesse più elevati.

Anche se le politiche monetarie internazionali delle varie aree del mondo sono, per certi aspetti, divergenti e impattano sulla ripresa economica dei singoli paesi in maniera differente, il problema dei posti di lavoro resta al centro di qualsiasi dibattito. A Jackson Hole, nel Wyoming, i governatori delle Banche Centrali del pianeta, hanno detto che solo una forte ripresa delle assunzioni e dei salari, saranno in grado di stimolare la domanda.

Il focus sui posti di lavoro suggerisce che la Fed e la Banca d'Inghilterra stringeranno la politica dei tassi al massimo entro un anno, vale a dire che La Yellen e Carney, Governatore della Bank of England, sono pronti a tirare le leve dei tassi non appena le rispettive economie daranno i primi segnali di surriscaldamento.

Al contrario, il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi e della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, potrebbero essere costretti ad allentare ancora le maglie dei tassi, distribuendo nuovi stimoli.

Facendo il suo debutto come capo della Fed nella riunione annuale dei banchieri centrali, la Yellen ha detto che "mentre negli Stati Uniti il mercato del lavoro sta lentamente migliorando, il dibattito in corso alla Fed si sta spostando verso il grado di sottoutilizzo significativo della nostra forza lavoro, perché da questo punto di vista gli Stati Uniti possono fare sicuramente meglio per riprendersi completamente dalla peggiore recessione dalla Grande Depressione".

La Yellen ha poi avanzato la tesi, secondo cui valutare la salute del mercato del lavoro, deve dipendere anche da altri indicatori che non siano quelli che guardano al tasso di disoccupazione principale. Quest’ultimo è sceso al 6,2%, dal picco post-recessione del 10%, come è possibile rilevare dal Labor Market Conditions Index, elaborato della Fed e che comprende 19 dati, come ad esempio il numero di lavoratori che sono impiegati part-time, perché non riescono a trovare un lavoro a tempo pieno.
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