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Un super-acceleratore farà primeggiare la Cina

Scienza e tecnologia
Un super-acceleratore farà primeggiare la Cina
(Teleborsa) - Chissà cosa avrà pensato Carlo Rubbia, uno dei padri dell’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra, quando il governo cinese ha annunciato l’intenzione di costruire il più grande acceleratore del mondo.
Nello spirito di collaborazione universale in ambito scientifico, il nostro premio Nobel per la fisica nel 1984 e Senatore a vita della Repubblica Italiana, probabilmente, se ne sarà compiaciuto, ma il suo rallegramento deve essere durato poco visto che i cinesi hanno dichiarato di voler reperire sul "mercato scientifico" i fondi necessari al progetto.

Il complesso sistema sarà grande due volte quello europeo con un anello sotterraneo di 52 km di lunghezza, costerà circa 3 miliardi di dollari e sarà pronto entro il 2028. Questo consentirà alla Cina di proiettarsi all’apice della ricerca scientifica mondiale con almeno sette anni di anticipo rispetto agli occidentali che non saranno pronti a presentare un impianto simile prima del 2035. I mugugni degli scienziati europei ed americani che si sono levati non riguardano solo una certa via autarchica intrapresa dai cinesi, ma anche la preoccupazione che questo porterà ad una distrazione di fondi e d’interessi sui progetti occidentali. Se la Cina riuscirà a recuperare abbastanza investitori, sarà pronta a fare il secondo salto di qualità con un secondo progetto di un acceleratore da 80 Km.

Numerosi sono i fattori tecnici che influenzano alla fine la costruzione di questi "mostri" deputati ad indagare l’infinitamente piccolo, uno su tutti l’enorme quantità di energia necessaria a farli funzionare, ma resta il fatto che anche in questo campo, così poco frequentato dall'uomo della strada, affascinato soprattutto da termini astrusi che i media propongono come grandi spot pubblicitari, è arrivata la concorrenza di una Super potenza economica. In effetti, questi grandi giocattoloni che sembrerebbero destinati a ragazzi un po' cresciuti, hanno le loro ricadute pratiche. Acceleratori di particelle di tipo "domestico" sono impiegati nell'industria e nella chimica e l’indagine dell'infinitesimo porta a conferme importanti come l’esistenza dell'antimateria che alcuni, oltre ai personaggi di Star Trek, pensano essere una possibile fonte di energia del futuro. D’altra parte, a voler essere un po' cinici, se una ricaduta pratica, anche speculativa, non fosse tangibile non sarebbe giustificata l’enorme ricchezza che la Cina vuole profondere per il solo "capriccio" di primeggiare nel prestigio internazionale.

Resta nei fatti possibile, dopo che il progetto cinese avrà superato la fase di fattibilità e trovati i fondi necessari, che la prossima particella di Dio, il Bosone di Higgs scoperto tramite l’acceleratore di Ginevra dai premi Nobel per la fisica Peter Higgs e François Englert, possa avere gli occhi a mandorla.
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