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Turchia, S&P avverte: bilancia pagamenti debole e riserve valutarie a zero

Finanza
Turchia, S&P avverte: bilancia pagamenti debole e riserve valutarie a zero
(Teleborsa) - L'Agenzia di rating S&P mette in guardia la Turchia, che ieri ha visto crollare la Lira e la Borsa di Istanbul, a causa del ribaltone alla banca centrale, deciso dal Presidente Erdogan. "I recenti cambiamenti - sottolinea l'agenzia - evidenziano ancora una volta la limitata indipendenza operativa della Banca Centrale della Turchia (CBRT) e la scarsa prevedibilità della politica economica".



S&P avverte anche che la bilancia dei pagamenti "rimane debole" e le riserve valutarie sono "vicine allo zero". Inoltre, si sottolinea che "la probabile inversione degli afflussi di non residenti in Turchia degli ultimi mesi metterà sotto pressione la lira turca, con un impatto negativo sull'inflazione e sul settore corporate nazionale". Da osservare anche "il comportamento dei depositanti nazionali residenti", che " potrebbe portare a ulteriori pressioni" sulla valuta locale.

S&P fa cenno anche alle passività "esterne" delle banche turche, pari a circa 37 miliardi di dollari, e parla di rischi "elevati", anche se precisa che "i controlli sui capitali non sono il nostro scenario di base".

La Lira turca comunque rimbalza questa mattina sui mercati valutari, portandosi a 7,8913 contro il dollaro (+1,15%). La borsa di Istanbul ieri ha ceduto circa il 10%. Una situazione di allarme che il Ministro delle Finanze Lutfi Elvan si è affrettato ad allentare, assicurando che "non ci sarà assolutamente alcun allontanamento dal meccanismo del libero mercato" e che la Turchia manterrà "con determinazione" un sistema di libero scambio.

Tutto è iniziato venerdì sera con la revoca del governatore della banca centrale turca, annunciata dal Presidente Erdogan, insoddisfatto dalla sua politica di rigore per combattere l'inflazione e convinto che un taglio dei tassi aiuterebbe a spegnere l'inflazione, che ha superato la soglia del 15%. Una teoria che mal si sposa con quella tradizionale, secondo cui un rialzo dei tassi è lo strumento principe per combattere l'inflazione.
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