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Mutui, a luglio l’IRS rallenta

Economia
Mutui, a luglio l’IRS rallenta
(Teleborsa) - È cambiato considerevolmente l’andamento dei tassi che da tempo sono aumentati sensibilmente, ma il mese di luglio potrebbe essere il primo mese da inizio anno in cui gli indici IRS non salgono rispetto al mese precedente. Ad oggi la media dell’IRS a 20 anni ha segnato -0,05% rispetto alla media di giugno. Al contrario l’Euribor 3 mesi continua gradualmente la sua crescita. Al momento, sempre a luglio, è cresciuto di quasi 10 punti base rispetto alla media di giugno. È quanto emerge dall’Osservatorio MutuiSupermarket.it, il motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne S.p.A., società che nel 2021 ha intermediato oltre 1 miliardo di Euro di nuovi finanziamenti casa.

Come mai questa differenza tra l’andamento dei due indici? La risposta è dovuta alla differenza di orizzonte temporale: 20 anni per l’IRS e 3 mesi per l’Euribor. Nel breve periodo, sappiamo, da quanto ha annunciato la Governatrice Christine Lagarde, che la BCE aumenterà il costo del denaro. Cosa significa? Questo porta a prevedere che l’Euribor presto abbandoni il terreno negativo. Nel medio periodo, a causa dell’aumento del costo dei prodotti energetici e del possibile razionamento del gas questo inverno, i mercati si attendono una forte frenata della crescita europea che potrebbe entrare in recessione. In un contesto economico di questo tipo è plausibile che la BCE rallenti, rispetto alle previsioni, l’aumento del costo del denaro e quindi gli indici IRS potrebbero arrestare la propria crescita.

Nel mese di luglio si sono verificati diversi aumenti in relazione alle offerte di mutui: Intesa Sanpaolo ha aumentato i tassi fissi di 55 punti base e ha aumentato gli spread e le soglie cap per i mutui a tasso variabile con cap dai 30 ai 40 punti; Banco BPM e Webank hanno ridotto gli spread a tasso fisso da 5 a 15 punti base; BNL ha aumento i tassi fissi da 35 a 45 punti base e ha aumentato gli spread dei mutui a tasso variabile fino a 10 punti base; UniCredit ha aumentato gli spread dei mutui a tasso variabile di 10 punti base e gli spread dei mutui a tasso variabile con cap fino a 20 punti base. Banca Popolare Pugliese ha lanciato la propria offerta di mutui a tasso variabile con cap.

Nonostante la recente stabilizzazione dell’IRS, il gap tra mutui a tasso fisso rimane estremamente elevato; d’altro canto la certezza di aumento degli indici Euribor e di conseguenza dei tassi variabili porta sempre più utenti a optare per i mutui a tasso variabile con cap che garantiscono un limite alla crescita dei tassi variabili. In questa prima parte di luglio il tasso variabile con CAP risulta più richiesto del variabile puro (27% delle richieste contro il 19%). In particolare le offerte estremamente aggressive di Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole, che offrono soglie CAP simili se non inferiori ai tassi fissi da loro stessi offerti, hanno spostato la domanda su questa tipologia di tasso totalmente ignorata fino a pochi mesi fa.

Per quanto riguarda i mutui assistiti da garanzia consap, rimane sospesa l’offerta di mutui a tasso fisso e i più giovani devono accontentarsi, per usufruire delle condizioni agevolate, di tassi variabili e variabili con cap.



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