(Teleborsa) - Con il
passaggio del martelletto di legno dal
Premier indiano Narendra Modi al Presidente brasiliano
Luis Iniacio Lula da Silva si chiude il G20 in India, passando il testimone al prossimo, nel 2024, che si svolgerà in Brasile. Un G20 che, salvo le attese con una
dichiarazione finale che "non era affatto scontata" secondo la Presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, che definisce questo vertice "un successo" sotto molti punti di vista, sia perché le posizioni nell'ambito del G20 sono sempre molto distanti, sia perché il tema "Ucraina" ad un anno dall'inizio delle ostilità registra un po' di stanchezza.
Un vertice in cui
mancavano due grandi protagonisti della scena mondiale, il Presidente russo
Vladimir Putin, sostituito dal Ministro degli Esteri Lavrov, ed il
Presidente cinese Xi Jinping, il cui posto è stato occupato dal Premier Li Qiang.
Il capitolo guerra Conclusioni finali che venivano considerate tutte in salita, per la difficoltà di trovare un compromesso sulla guerra in Ucraina e che hanno
scontentato Kiev, che si dice delusa del
mancato riferimento esplicito all'aggressione della Russia. La formula trovata, dopo ben 200 ore di negoziati, si limita ad una
più generica condanna dell'uso della forza. Un risultato che, appunto, Kiev considera deludente e viene b, che parla di uno sventato tentativo dell'Occidente di ucrainizzare l'agenda del vertice, mentre alcune fonti parlano di una
"formula annacquata" rispetto a quella dello scorso anno e di un accordo al ribasso sul capitolo Russia-Ucraina..
Gli altri temi del G20 I leader mondiali hanno discusso delle
crisi "a cascata" susseguitesi negli ultimi anni, definendole una minaccia per la crescita globale a lungo termine. In questa direzione anche la richiesta di attuazione dell'accordo sul grano. Si è discusso anche di
transizione energetica e lotta ai cambiamenti climatici, anche se in molti anno definiti queste discussioni insoddisfacenti, nonostante l'accordo sulla Global Biofuel Alliance, che punta a favorire la diffusione dei biocarburanti. Un autentico successo, in gran parte italiano, è stato
l'ingresso dell'Unione Africana nel gruppo del G20, caldeggiato soprattutto dall'Italia che si è fatta portavoce di questa istanza in UE. Si è parlato anche di
transizione digitale ed Intelligenza artificiale. "Il tema cruciale oggi è come regolamentare una tecnologia in rapidissima trasformazione", ha sottolineato la Presidente della UE Ursula v on der Leyen, ribadendo "l'Europa ha il compito, assieme ai suoi partner, di proporre un'infrastruttura globale per contenere i rischi dell'IA".
Il ruolo dell'ItaliaLa
Presidente Meloni ha voluto sottolineare il
ruolo "attivo" svolto dall'Italia nel favorire
l'ammissione del Sudafrica nell'ambito del G20 ed ha parlato dei numeroso bilaterali intrattenuti con i Paesi del G20 e particolarmente con il Premier inglese di origine indiana
Rishi Sunak con cui - afferma Palazzo Chigi - c'è stata una
"sintonia politica" su diversi temi. Uno dei temi più controversi l'accordo sulla
Via della Seta siglato dall'Italia con la Cina, che sembra stare
un po' stretto alla Presidente Meloni, la quale ha deciso di non rinnovarlo e di
"chiarire" invece i termini di un
nuovo partenariato strategico con Pechino. Meloni ha invece
rafforzato le relazioni commerciali con l’India, ch si esplicita nel PGII - Partnership for global infrastructure and investment and India-Middle East-Europe economic corridor, unl progetto che vede in prima fila le imprese italiane nella realizzazione di una rete ferroviaria e di un collegamento marittimo.