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La recita



Dispiace dover deludere i raffinati cinefili che sicuramente ricordano con intatta ammirazione lo stupendo film di Thodoros Anghelopulos del 1975, il cui titolo era appunto La Recita. Non si parlerà in questo articolo di quell'opera, una delle più significative dell'epoca, che narra il percorso esistenziale di una compagnia teatrale compreso fra la rappresentazione del mito degli Atridi e il divenire della Storia a cavallo della II guerra mondiale.

La recita a cui molto più banalmente si fa riferimento è quella quotidiana alla quale i cittadini italiani sono costretti ad assistere senza soluzione di continuità, che vede come protagonisti qualche guitto e molti mediocri mestieranti che fanno parte di quella compagnia di giro che si identifica con gran parte della nostra classe politica.

Per tutta l'estate siamo stati mediaticamente bombardati dalle rivelazioni sul bilocale di Montecarlo e corriamo il serio rischio che sia monotematico anche l'autunno: si vota o non si vota a primavera? E' altamente probabile che si andrà avanti con uno stillicidio giornaliero di dichiarazioni contrapposte, smentite dagli stessi dichiaranti nelle 24 ore successive, il tutto non sulla base della capacità o possibilità di mettere in cantiere ed approvare le misure economiche e le riforme strutturali che servono al Paese per uscire dalla crisi, ma esclusivamente sullo stato di avanzamento lavori della questione giustizia. In termini più chiari, se in Parlamento verrà approvato uno scudo giudiziario inattaccabile a favore del premier, non si andrà a votare, in caso contrario le elezioni si terranno sicuramente entro il primo semestre del prossimo anno.
Ora, nessuno può contestare il sacrosanto diritto a governare di chi è stato legittimamente eletto, ma solo di sfuggita merita di essere ricordato che in ogni sistema politico ed economico che si definisce democratico e liberale esistono regole scritte e non scritte (è necessario non solo essere ma apparire al di sopra di ogni sospetto) e questo assunto vale per Cesare, la moglie di Cesare, il parentado tutto, i suoi collaboratori-cortigiani di varia natura.

Mentre questa recita dal copione sempre più prevedibile va avanti, i problemi storici o indotti dalla crisi economica rimangono sul tappeto.



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