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Mercantilismo, lebbra planetaria

In un sistema strutturalmente squilibrato non si salva nessuno

Basta poco per capire gli effetti distruttivi degli squilibri commerciali strutturali, che non si sono affatto sanati in questi dieci anni di crisi. Anzi, i debiti globali si sono accresciuti ancora, perché la liquidità immessa dalle banche centrali è servita per finanziare gli squilibri.

Un sistema economico e finanziario è sano solo quando i conti esteri dei diversi Paesi sono in equilibrio.

Se in un anno, il Paese A vende una certa quantità di merci e servizi al Paese B, ed il Paese B vende altrettanto al Paese A, i loro conti sono equilibrati. Si sono scambiati merci e servizi per il medesimo importo, diciamo di 100 Corone, e nessuno ha né crediti né debiti.

La situazione è diversa se il Paese A vende al Paese B per 100 Corone, mentre il Paese B vende al Paese A solo per 50 Corone. Per pagare, il Paese B deve utilizzare il risparmio dei suoi cittadini, e trasferire 50 Corone di ricchezza interna al Paese A. Se non c'è risparmio sufficiente, dovrà indebitarsi con le banche del Paese A. Alla fine dell'anno, ci si è scambiati merci per 150 Corone, e c'è un debito di 50 Corone del Paese B verso il Paese A. Se questo squilibrio commerciale prosegue per un altro anno, il debito di B verso A arriva a 100 Corone. Se anche il terzo anno c'è questa situazione, il debito arriva a 150 Corone: cresce in modo inarrestabile, perché gli squilibri sottostanti sono strutturali.

Ci sono naturalmente anche gli interessi da pagare: ecco quindi il secondo effetto nefasto: il Paese B non solo è indebitato e deve restituire le rate del capitale preso a prestito, ma deve trovare anche le risorse finanziarie per pagare gli interessi. Sono tutti soldi sottratti agli investimenti ed ai consumi. Il Paese B diviene sempre più indebitato finanziariamente e la sua economia reale sempre più misera e dipendente dalle importazioni.
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