Per i governi è lo stesso:
fino al 1978, in Italia, il Consiglio dei ministri si riuniva una volta al mese. Da allora, invece, le convocazioni sono almeno settimanali, in genere di venerdì mattina, quando le Camere non tengono seduta per dare modo ai parlamentari di tornare ai rispettivi Collegi elettorali. Perché, sempre una volta, tanto tempo fa, si riteneva che il contatto con il territorio fosse indispensabile per rappresentare correttamente le necessità delle imprese e le esigenze dei cittadini: la funzione di articolazione sociale era prevalente rispetto alla stessa rappresentanza di partito.
In materia di bilancio, pure: rispetto al piano varato a dicembre per l'anno successivo, si facevano gli assestamenti necessari verso giugno. I
decreti legge erano emanati solo in caso di straordinaria necessità ed urgenza, come si prevede in Costituzione. Di recente, non solo sono diventati la regola, ma si anticipa alla stampa e si discute dappertutto per settimane dei prossimi decreti: le misure si accatastano, si sommano, si correggono una dopo l'altra senza sosta: in materia di contrasto all'epidemia di Covid, i DPCM si sono susseguiti senza sosta, così come i Decreti per i Sostegni e di recente per gli Aiuti volti a ridurre gli oneri per le bollette elettriche che aumentano in continuazione.
I
Bonus fiscali sono diventati una prassi alluvionale: dal
Bonus Bebè al Diciottesimo compleanno, dal
Bonus Cultura al Monopattino, dal
Bonus Facciate al 110% per le Ristrutturazioni edilizie finalizzate al risparmio energetico ed agli interventi antisismici, dal
Bonus mobili ed elettrodomestici a quello per le Finestre a doppi vetri. Se ne propone ora anche uno per il Matrimonio.
Inutile dire che anche
a livello europeo accade lo stesso:
le decisioni in materia di risparmio energetico e di transizione ecologica sono continuamente aggiornate.
Le
Banche centrali non fanno altro che annunciare sempre nuove misure, esprimere continue preoccupazioni, lanciare moniti ed allarmi: non c'è giorno che un esponente della Bce o della Fed non rilasci una intervista o che non intervenga ad una Conferenza.
Dei politici lo sappiamo bene: per loro, anche se si vota ogni cinque anni, il consenso misurato quotidianamente è tutto. Ogni giorno, anche per loro, ci sono le Conferenze stampa, i comunicati ed i tweet.
Un
delirio comunicativo assorbe l'attenzione dei cittadini, che cercano di capire in continuazione che cosa succede e che cosa succederà.
La situazione è sicuramente complessa, ma questa componente agitatoria non aiuta affatto.
Governi e Banche centrali ormai comunicano solo confusione ed incertezzaSindromi Compulsive
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