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Massa critica e Crisi di massa

Decarbonizzazione forzata: il pericolo di avviare processi sistemici

I processi di cambiamento sono sempre caratterizzati da fenomeni di euforia collettiva: dalle prospettive di guadagni mirabolanti investendo nello sfruttamento delle Colonie dei Mari del Sud, per via del monopolio commerciale che era stato concesso ad una Compagnia britannica nei primi del '700, alla frenesia ferroviaria di fine '800 quando si costruirono strade ferrate un po' dappertutto, collegando città e paesi che non portavano traffico; alla moltiplicazione delle reti di accesso per la telefonia mobile che si è verificata negli anni Novanta del secolo scorso.

Nel primo caso, gli investitori hanno perso tutti i loro averi; nel secondo caso, gli Stati sono subentrati nelle attività dei Concessionari, nazionalizzando le tratte ferroviarie; nel terzo caso, gli operatori stessi hanno cominciato a mettere a fattor comune una serie di infrastrutture, essendosi resi conto che avere ognuno una propria rete comportava oneri eccessivi, senza nessun vantaggio in termini di competitività né di migliore qualità del servizio.

In tutti i casi, c'è stato un iniziale impulso netto positivo sull'economia reale: con la realizzazione di centinaia di navi e decine di porti; costruendo locomotive, vagoni, binari, stazioni, ponti e gallerie; sistemi radio ed apparati elettronici montati su altrettanti tralicci posti tutti vicini, gli uni accanto agli altri, uno per ogni gestore.



Non c'è dubbio, però, che sono rimasti i debiti da pagare: nel primo caso, chi aveva costruito vascelli e porti si trovò con crediti inesigibili nei confronti della committenza; nel secondo, fu lo Stato ad accollarsi gli impegni assunti dai privati creando debito pubblico; nel terzo, sono gli operatori di telecomunicazione che hanno operato un drastico abbattimento delle immobilizzazioni tecniche ancora non ammortizzate, rimanendo col debito derivante dalla loro fornitura ma risparmiando sui costi operativi di gestione e manutenzione.

L'euforia iniziale è costata cara, sempre.
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