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Chiaroscuri Francesi

Conti esteri, Nucleare, Aerospazio, Transizione ambientale...

Anche in Francia, l'andamento dei prezzi dell'energia, dei tassi di interesse, dei proventi dei servizi di trasporto e di viaggio internazionale, rispetto a cui il turismo rappresenta il fattore principale, è in grado di ribaltare velocemente il segno del saldo della bilancia delle partite correnti con l'estero, passando dal deficit al surplus e viceversa. Il resto si costruisce o si erode assai lentamente.

Nel mese di giugno scorso, è accaduto questo: nonostante un disavanzo per merci pari a 5,2 miliardi di euro, dovuto per ben 4,2 miliardi alla componente energetica, il saldo delle transazioni correnti della Francia è stato inaspettatamente attivo, per 0,8 miliardi: tutto merito dei servizi di viaggio, in surplus per ben 2,9 miliardi in questo solo mese, e dei proventi relativi ai redditi primari e secondari, anche questi complessivamente in surplus per 2,2 miliardi di euro.

La Banca di Francia ha sottolineato che nel secondo trimestre di quest'anno il saldo positivo nel settore dei servizi è salito a 12,2 miliardi di euro rispetto ai 7,5 miliardi del primo trimestre: tutto merito del forte miglioramento del saldo dei servizi di viaggio, passato dai +3,3 miliardi del primo trimestre ai +8,1 miliardi del secondo. Se la stagione delle vacanze estive lascia prevedere un ottimo andamento, già i dati del 2022 erano stati significativi: mentre l'attivo per i servizi di viaggio era stato di 17,4 miliardi di euro e quello per i servizi di trasporto era arrivato a 21,6 miliardi, il saldo positivo tra gli incassi ed i pagamenti per i redditi primari e secondari aveva raggiunto complessivamente i 31,4 miliardi di euro. Ma questi saldi, tutti consistentemente attivi, non avevano potuto compensare il deficit colossale della componente merci, che era arrivato a ben 137 miliardi di euro rispetto ai 67 miliardi del 2021, a causa del saldo negativo di 110 miliardi per i prodotti energetici, più che raddoppiato rispetto ai 43 miliardi registrati nel 2021. Anche per la Francia, dunque, l'andamento dei prezzi internazionali dell'energia, che per fortuna tendono al ribasso in questi ultimi mesi, si era dimostrato incontrollabile e destabilizzante.
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