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Il G20? Un Format che perde pezzi

Nel 2024, la divaricazione rispetto ai BRICS+ sarà irrecuperabile

Lo sgretolamento delle convergenze internazionali, che si era determinato con la dissoluzione dell'URSS, è iniziato nel 2008, quando il conflitto in Georgia ha determinato una incrinatura nei rapporti tra gli Stati Uniti e la Russia che si è andata sempre più approfondendo.

Risale al 2014 la esclusione formale della Russia dal G8, il consesso cui era stata invitata a partecipare allargando il precedente formato a sette, a seguito della crisi in Ucraina e della annessione della Crimea: un segnale di divaricazione ormai irrecuperabile.

La necessità di definire un contesto più ampio nel confronto internazionale era stata riconosciuta dall'Italia che nel 2009, subito dopo la crisi georgiana, allargò il G7 dell'Aquila ad una sorta di G14: fu una iniziativa non particolarmente gradita agli USA che non volevano assolutamente allargare il G7, ma che poi si convinsero della necessità di coinvolgere comunque la Russia e la Cina creando un contenitore specifico, il G20, che ne diluisse il peso.

G7 e G20 sono due format distinti: mentre il primo rimane il "Club esclusivo degli Occidentali"; il secondo serve loro per aggregare altri Paesi, scelti accuratamente in modo da estendere la propria presa globale ma isolando per quanto possibile Russia e Cina.

Nel frattempo, si è costituito il Gruppo dei BRICS, inizialmente formato da Brasile, Russia, India e Cina, cui dieci anni fa si è aggiunto il Sudafrica. Nel suo ultimo vertice, appena conclusosi, è stata accettata la domanda di adesione di altri sei Paesi: Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia ed Iran. Un consesso che sarà operativo a partire dal prossimo 1° gennaio, con la Presidenza di turno della Russia.
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