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L'UE multa 11 produttori europei di cavi. Coinvolta Prysmian

Economia
L'UE multa 11 produttori europei di cavi. Coinvolta Prysmian
(Teleborsa) - La Commissione Europea, a chiusura delle indagini avviate nel 2009, su una ipotesi di intese restrittive della concorrenza, ha multato 11 produttori europei di cavi elettrici, ritenendoli colpevoli di aver ostacolato la concorrenza. La multa complessiva è di 300 milioni di euro.

Fra questi c'è l'italiana Prysmian, relativamente ai cavi elettrici sottomarini ed ai cavi elettrici terrestri ad alta tensione. La Commissione Europea ha ritenuto Prysmian Cavi e Sistemi, unitamente a Pirelli, responsabili per il periodo 18 febbraio 1999 - 28 luglio 2005, condannandole al pagamento congiunto di una sanzione di oltre 67 milioni di euro, mentre ha condannato Prysmian Cavi e Sistemi, unitamente a Prysmian e The Goldman Sachs Group per il periodo 29 luglio 2005 - 28 gennaio 2009, condannandole al pagamento di una sanzione di circa 37 milioni.

Il Gruppo Prysmian ha annunciato subito che farà ricorso al Tribunale europeo contro questa decisione, ritenendo che "l'analisi svolta dalle istituzioni europee sia profondamente viziata da un'istruttoria superficiale e, quindi, ingiusta ed illegittima".

Il Gruppo Prysmian ha accantonato sin dal 2011 l'importo di circa 200 milioni al fine di poter far fronte ai rischi stimati relativamente alle indagini antitrust avviate dalla Commissione Europea e dalle autorità di concorrenza di Australia, Stati Uniti e Canada mentre, con riferimento all'indagine avviata dall'autorità della concorrenza brasiliana, il Gruppo non ha al momento ritenuto di effettuare accantonamenti.

La Pirelli ha invece tenuto a precisare che "la decisione della Commissione Europea conferma che non c’è stato un coinvolgimento diretto di Pirelli & C nel presunto cartello nel business dei cavi per il trasporto energia. L’unico legame tra Pirelli & C. S.p.A. e la contestata violazione antitrust è riconducibile al principio della cosiddetta "parental liability", in quanto, durante parte del periodo del presunto cartello, il capitale di Prysmian era detenuto da Pirelli". La compagnia ha dunque annunciato che ricorrerà in appello contro la decisione, contestando l’applicazione del principio di "parental liability".
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