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Trump bombarda la Siria. Oro e petrolio in volo e Borse caute

Mercati azionari cauti dopo l'attacco missilistico degli USA in Siria. Petrolio e oro spiccano il volo

Economia, Finanza, Politica
Trump bombarda la Siria. Oro e petrolio in volo e Borse caute
(Teleborsa) - L'attacco missilistico della scorsa notte ha avuto apprezzabili impatti sui mercati: i Future statunitensi hanno avuto una reazione negativa, e si confermano in rosso, mentre oro e petrolio sono schizzati per ragioni diverse.

Il metallo prezioso balza di oltre l'1%
a 1.264,57 punti, beneficiando della sua natura di bene rifugio, mentre il petrolio WTI torna a correre attestandosi a 52,34 dollari (+1,24%) scontando rapporti più tesi fra Medioriente, Russia e Stati Uniti, dato che il Cremlino ha già condannato l'attacco. Sale anche il Brent che segna un +1,11% a 55,78 USD. Per quanto concerne l'azionario, i Future sugli indici americani confermano segni meno.

Indubbiamente, i Future incorporano il premio per il rischio, ma potrebbero essere condizionati oggi da quanto emergerà dal Job Report.
Il greggio sconta anche uno sbilanciamento dell'offerta dovuta alla produzione Shale Oil, che ha fatto lievitare le scorte USA su nuovi record. Atteso oggi anche il report di Baker Hughes sui pozzi attivi in USA, che ogni settimana agisce da market mover per il mercato petrolifero.

Un attacco missilistico delle forze navali degli Stati Uniti si è verificato la scorsa notte in Siria, dopo che il presidente americano Donald Trump ha condannato l'apparente attacco chimico del regime di Assad che ha provocato molte vittime fra la popolazione

A quanto pare circa una sessantina di missili cruise sarebbero stati lanciati dalla US Navy contro la base militare siriana di Al Shayrat da cui sarebbe partito l'attacco chimico siriano. Il blitz era già stato preannunciato dall'ambasciatrice americana Nikki Haley durante il Consiglio di Sicurezza ONU di mercoledì.

Mentre era in viaggio verso la Florida per incontrare il presidente cinese Xi Jinping il leader statunitense ha dichiarato: "Quello che è accaduto è uno dei più grandi crimini mai avvenuti e non dovrà mai più verificarsi". A rimarcare le sue parole il segretario di Stato americano Rex Tillerson, il quale ha affermato che "il regime di Bashar al Assad non ha vita lunga nel Paese". Trump ha anche sollecitato tutti i Paesi ad unirsi agli USA.

All'opposto, la Russia condanna pesantemente l'attacco: "La Russia prima di tutto chiederà una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", ha affermato Viktor Ozerov, presidente del comitato di Difesa e sicurezza del Consiglio federale russo, aggiungendo: "Questo può essere considerato come un atto di aggressione da parte degli Stati Uniti contro uno Stato dell'Onu".

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