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L'Ecopillola di Andrea Ferretti - Il Decreto Sostegni 2

Economia
L'Ecopillola di Andrea Ferretti - Il Decreto Sostegni 2
(Teleborsa) - E' importante che gran parte delle risorse del decreto Sostegni Bis - circa 25 miliardi - vada alle imprese. Lo afferma l'economista Andrea Ferretti, sottolineando che "il pericolo dell'attuale situazione e che le misure di emergenza fin qui prese possano terminare troppo presto, prima che l'allarme sanitario sia del tutto terminato e prima che una solida ripresa si sia manifestata. Per evitare questo il decreto sostegni ha previsto essenzialmente tre novità".

"La prima novità - ricorda l'economista - riguarda l'attribuzione dei nuovi aiuti, che terrà conto anche dei primi tre mesi del 2021. E poi, nell'erogazione di questi nuovi sostegni non si guarderà solo al parametro del 30% di calo del fatturato, ma si guarderà anche alle reali perdite sostenute dalle imprese. La conseguenza è che circa 370mila imprese, rimaste fuori dai precedenti aiuti, con il nuovo decreto potranno accedervi".


"La seconda novità riguarda l'allungamento delle moratorie, ossia la sospensione dei pagamenti da parte delle aziende dei finanziamenti contratti con le banche fino al 31/12/2021. Anche questa - sottolinea ferretti - è una misura molto importante, perché in assenza di questa proroga, 121 miliardi di moratorie già concesse sarebbero scadute da qui a fine anno, il 60% entro giugno. Le conseguenze sarebbero state la ripresa dei pagamenti da parte di aziende ancora in piena crisi o la classificazione della loro posizione in default con tutte le conseguenze del caso".

"Infine, il decreto ha previsto anche un'altra novità, ossia l'allungamento della durata dei finanziamenti con garanzia statale da 6 a 10 anni e anche questo è sicuramente importante, perché dà più respiro agli imprenditori nella restituzione dei finanziamenti contratti con le banche per fronteggiare l'emergenza Covid".

"Certamente le aziende avrebbero voluto di più - afferma Ferretti - ma la difficoltà in situazioni come quella attuale è trovare un punto di equilibrio tra la necessità di non far collassare il sistema imprese e la necessità di non creare un debito monstre che si dimostrerebbe successivamente ingestibile. Mario Draghi, da questo punto di vista, è sicuramente un maestro".
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