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Mutui, la surroga torna di moda per difendersi dal caro rata

Finanza
Mutui, la surroga torna di moda per difendersi dal caro rata
(Teleborsa) - Tornano a crescere le surroghe dei mutui, a causa del progressivo rincaro delle rate, innescato dall'aumento die tassi praticato dalla BCE. Le domande di surroga a settembre hanno raggiunto il 16% de totale delle richieste dall'8-10% registrato in media nei mesi precedenti, secondo quanto rilevato da MutuiSupermarket.it, il motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne, intermediario di finanziamenti per la casa.



Ma chi sono i potenziali surrogatori? Si tratta di famiglie che, nell'era dei tassi zero, hanno sottoscritto mutui a tasso variabile ed oggi temono un aumento incontrollato della rata. La scelta di surrogare il proprio mutuo da un tasso variabile a uno fisso o a un variabile con cap implica una tutela: di fatto significa essere protetti dalle oscillazioni impreviste del tasso variabile.

Il mutuo a tasso variabile subirà un aumento del tasso di interesse fino al 3% - 3,5%, sia con la surroga sia con il mantenimento del tasso variabile. La surroga però offre due opportunità: tutelarsi da un aumento dei tassi fuori controllo, se la scelta cade sul tasso fisso o variabile con cap; contenere l’aumento della rata, allungando di qualche anno la durata residua del mutuo e distribuendo su più anni il rimborso del mutuo.

Per mutuatari che avessero sottoscritto un mutuo all’80% di valore dell'immobile (LTV), le medie dei migliori spread offerti indicano: nel 2019 un 1,16%; nel 2020 un 1,02% e nel 2021 un 1,07%. Il costo del denaro è stato appena portato dalla BCE all’1,25%, ma si attendono altri aumenti e, tra meno di un anno, con ogni probabilità il costo del denaro a tasso variabile oscillerà tra il 2,25% e il 2,50%. Sommando questo costo del denaro alla media dei migliori spread applicati ai mutui a tasso variabile sottoscritti negli ultimi 3 anni, è estremamente probabile che tali mutui vedranno il proprio tasso superare il 3,30% - 3,50%.

Ad oggi i migliori tassi fissi in caso di surroga variano tra il 3,10% e il 3,30%, mentre i migliori tassi variabili con cap, pur avendo degli spread piuttosto elevati tra l’1,60% e il 2%, offrono dei cap interessanti tra il 3,30% e il 3,60%. Mentre i tassi fissi sono sempre oggetto di revisione mensile in base all’andamento dell’IRS, i mutui a tasso variabile con cap sono oggetto di revisione con minore frequenza, quindi un aspirante surrogatore che iniziasse oggi l’istruttoria del proprio mutuo, realisticamente stipulerebbe il mutuo a ottobre o novembre ed avrebbe convenienza ad optare pe run variabile con cap.

Oggi prender tempo di sicuro non paga, nei prossimi mesi ci aspettano aumenti del costo del denaro e conseguentemente dei mutui, quindi più tardi si stipulerà più care saranno le condizioni offerte dalle banche.

(Foto: © Fabio Balbi / 123RF)
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