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Scudo erariale, Corte conti ribadisce contrarietà a proroga: Carlino in audizione

E anche all'emendamento che esclude il Pnrr al "controllo concomitante" ma "si rimette" comunque "alla scelta del legislatore"

Economia
Scudo erariale, Corte conti ribadisce contrarietà a proroga: Carlino in audizione
(Teleborsa) - "La Corte dei Conti ribadisce la sua contrarietà ad un'ulteriore proroga dello scudo erariale". Lo ha detto il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino nel corso dell'audizione in commissione Affari Costituzionali della Camera sul decreto PA.


La Corte dei Conti, ha detto poi al temine dell'audizione è anche contraria all'emendamento che esclude il Pnrr al "controllo concomitante".
Tuttavia, ha detto Carlino "la Corte ha anche altri strumenti di controllo sul Pnrr" sottolineando che la magistratura contabile "si rimette" comunque "alla scelta del legislatore". Il controllo concomitante "è ritenuto più moderno rispetto al controllo tradizionale sulla gestione anche se si colloca in maniera sovrapponibile alle forme ordinare di controllo" e serve "a collaborare con la PA e fornire suggerimenti per un migliore perseguimento degli obiettivi", ha detto. "Ha la finalità specifica di consentire una funzione propulsiva" ha sottolineato "in esito alla quale l'amministrazione può autocorreggersi con una netta separazione di funzioni tra la Corte e l'amministrazione".

"Non credo si possa parlare di una bavaglio alla Corte,
abbiamo presentato diversi rapporti semestrali sulla spesa pubblica", ha chiarito Carlino. "Dobbiamo considerare che finora l'attività posta in essere dalle amministrazioni è stata finalizzata all'attuazione delle riforme" ha sottolineato "i progetti stanno partendo adesso, la vera e propria rilevazione dell'entità della spesa pubblica potrà avvenire in un momento successivo a questo. Noi abbiamo rilevato quali obiettivi sono stati finora realizzati".

"Se viene meno il controllo della Corte dei Conti c'è una maggiore libertà dell'amministrazione, un possibile aumento degli atti illegittimi e dei ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato ma anche un aumento dei ricorsi al giudice ordinario perché il danno comunque sussiste". "Ricordo che anche una amministrazione può esercitare un'azione davanti al giudice ordinario per danno" ha aggiunto "e questo può determinare squilibri per difformità di trattamento nel caso una causa sia presentata davanti alla Corte dei conti o al giudice ordinario", prosegue Carlino.

I riferimenti sono alla decisione del governo di formalizzare la presentazione di un emendamento sui poteri della corte dei Conti al decreto sulla PA. Nel dettaglio, la proposta di modifica a firma dell'esecutivo contiene due norme diverse riguardanti i controlli della Corte dei Conti. La prima è una proroga di un anno fino al 30 giugno 2024 del cosiddetto scudo sulle norme riguardanti il danno erariale. La seconda norma invece sottrae il cosiddetto controllo concomitante, cioè in itinere, della Corte dei Conti su tutte le spese dei fondi del Pnrr. Il controllo concomitante è quello, secondo quanto prevede la legge, che può essere chiesto dalle Commissioni parlamentari.

Nella conferenza stampa di ieri, il Ministro Fitto ha voluto allontanare la polemica con la Corte dei Conti. "Non c'è nessuno scontro con la Corte dei conti. Abbiamo massimo rispetto nella Corte dei conti, ma anche il governo chiede un analogo rispetto", ha detto auspicando collaborazione.

Quanto alla norma sulla proroga allo scudo per il danno erariale del dirigente pubblico "è una norma decisa dal governo Conte, che il governo Draghi ha prorogato e che anche noi abbiamo prorogato. Siamo in linea con i precedenti governi. Non capiamo perché la polemica si fa solo ora. Domani ci confronteremo", ha detto Fitto.
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