(Teleborsa) - "Per gli italiani,
un'azienda è considerata sostenibile se realizza
prodotti riciclabili e facilmente smaltibili (59%), se utilizza
energia da fonti rinnovabili (45,9%) e se garantisce
condizioni di lavoro e remunerazioni eque ai propri lavoratori (37,9%). Altre caratteristiche indicate dai consumatori riguardano l
’ottimizzazione e l’efficientamento dell’uso delle risorse ambientali durante la produzione (37,3%), la produzione a
basso impatto ambientale (34,0%), l’uso di
packaging riciclabili/riciclati (32,2%), l’ottimizzazione e/o la compensazione delle
emissioni di CO2 (30,8%), la
trasparenza e la tracciabilità in tutte le fasi di produzione e lavorazione (19,0%)". Sono questi alcuni dei dati emersi dall'
Osservatorio Non Food 2023 di GS1 Italy. Dalle risposte ottenute nell’indagine sul
sentiment degli shopper realizzata da Metrica Ricerche su un campione di 1.001 consumatori a maggio 2023, emerge anche che "passando dalla teoria alla pratica, il range delle valutazioni cambia". Quando si tratta di scegliere quale
prodotto sostenibile acquistare, gli italiani considerano soprattutto: il
ridotto consumo di risorse naturali e le basse emissioni durante il ciclo di produzione e distribuzione (39,3%), le
modalità di smaltimento (38,4%) e la possibilità di
riciclo/riuso del prodotto o dei suoi componenti (37,5%).
"Indagando poi il
fattore prezzo, in tutti i comparti analizzati circa
2 italiani su 3 si dichiarano
disponibili a pagare di più per un prodotto sostenibile, ritenendo accettabile un incremento di prezzo del 5%-10% su quello standard, con picchi del 20% per il bricolage (18,8% degli intervistati) e per l’elettronica di consumo (18,2% degli intervistati). Al contrario, i prezzi più alti dei prodotti sostenibili diventano una barriera all’acquisto maggiore per casalinghi e tessile casa (il 39,9% dei rispondenti non è disposto a spendere di più), edutainment (39,7%), abbigliamento e calzature (37,2%)", si legge nel report che prosegue con un riferimento anche ai
canali di acquisto. "Gli italiani che frequentano i punti vendita fisici sono mediamente soddisfatti dello spazio e dell’attenzione che i retailer dedicano ai temi della sostenibilità, ma con spazi di miglioramento".
Tra i
fattori che fanno la differenza in un negozio, in termini di sostenibilità, emergono: l’utilizzo di
materiali riciclabili per le shopper e gli imballi (36,6%), l’assortimento di
prodotti pubblicizzati come a basso impatto ambientale (33,7%), la vendita di
prodotti in materiale riciclato (28,4%) e il
ritiro gratuito di prodotti usati da sostituire (26,5%).
Nei maggiori comparti merceologici analizzati dall’Osservatorio Non Food di GS1 Italy emerge, infine, l’esigenza degli italiani di ricevere più informazioni sulla
sostenibilità e tracciabilità dei prodotti. Il 24% cerca in etichetta informazioni sulla sostenibilità ma non le trova, il 23% le ritiene poco chiare o comprensibili, e quello digitale tramite
QR Code o link al sito del produttore risulta essere il
metodo preferito per poter accedere alle informazioni sulla sostenibilità.