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BCE, Goldman Sachs continua a prevedere primo taglio tassi ad aprile

Finanza
BCE, Goldman Sachs continua a prevedere primo taglio tassi ad aprile
(Teleborsa) - La narrativa della Banca centrale europea (BCE) cambierà nei prossimi mesi, poiché l'inflazione di fondo si raffredderà ulteriormente, la crescita dei salari inizierà a rallentare e i rischi di inflazione al rialzo derivanti dalle tensioni geopolitiche rimarranno contenuti. È la convinzione di Goldman Sachs, che mantiene la previsione di un primo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base ad aprile e rimane fiduciosa nel suo scenario centrale di tagli consecutivi di 25 punti base fino a quando il tasso di deposito non raggiungerà il 2,25% all'inizio del 2025.

Viene fatto notare che i dati forniti dopo la riunione del Consiglio direttivo di dicembre sono stati limitati e deboli, con una crescita ancora debole e ulteriori cali dell'inflazione di fondo. I recenti commenti della BCE hanno respinto le aspettative di tagli dei tassi a breve termine e hanno sottolineato che i policymaker hanno bisogno di maggiori prove per acquisire fiducia nel ritorno dell'inflazione al 2%.

"Ci aspettiamo di conseguenza che tutti i parametri di policy rimangano invariati al prossimo incontro e che la guidance formale ribadisca che i tassi saranno fissati "a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario" - si legge in una ricerca - Ci aspettiamo che la presidente Lagarde accolga con favore i progressi in materia di inflazione, ma ribadisca che sono necessari ulteriori dati per confermare che l'inflazione sta rallentando in modo sostenibile verso l'obiettivo prima che la normalizzazione della politica sia opportuna".

"Anche se un taglio a marzo rimane possibile, riteniamo che sia troppo presto, soprattutto dopo la comunicazione di questa settimana", viene sottolineato nella ricerca firmata da Sven Jari Stehn, Chief European Economist di Goldman Sachs, e Alexandre Stott, European Economist della banca d'affari americana.

Piuttosto, ora gli esperti vedono il rischio che il Consiglio possa aspettare fino a giugno se l'inflazione core non rallenta quanto si aspettano e/o il Consiglio ritiene fermamente di dover attendere i dati sui salari del primo trimestre.
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