(Teleborsa) - Dal 2010 al 2022, ultimo anno per cui è possibile reperire dei dati, il MAXXI vanta un bilancio di tutto rispetto per una delle istituzioni culturali più recenti di Roma: parliamo, ad esempio, di
16,5 milioni di euro raccolti da fundraising e
oltre 3,5 milioni di visitatori in totale, per un incasso totale della
biglietteria di quasi 16,5 milioni di euro.
La Fondazione Museo delle Arti del XXI secolo di Roma con il
Presidente Alessandro Giuli e il direttore artistico Francesco Stocchi ha fortemente voluto
puntare sulla contemporaneità, guardando al futuro, alle più vive prospettive artistiche.
La rotta disegnata da Stocchi e Giuli mira a
orizzonti sempre più internazionali, con una programmazione ricca in termini di offerte variegate nella scelta di artisti da ospitare, temi da trattare e pubblico da coinvolgere, restando costantemente
in ascolto delle tante e diverse voci dell’imminente futuro.
Sul finire del 2023, il MAXXI ha inaugurato una
partnership con KME, l'azienda guidata da Enzo Manes, leader europeo nella lavorazione di prodotti e semilavorati in rame, ma anche un uomo di grande profilo che dimostra come
la cultura possa avere una funzione rivoluzionaria nel risvegliare le coscienze civiche e sociali. La collaborazione tra MAXXI e KME ha portato alla realizzazione di iniziative di
grande impatto sociale, sempre con l’urgenza di
protendere verso la contemporaneità.
Lo dimostra la grande mostra
AMBIENTI 1956 – 2010. Environments by Women Artists II, a cura di Andrea Lissoni, Marina Pugliese e Francesco Stocchi, inaugurata lo scorso 10 aprile, al centro del programma espositivo di quest’anno, ma anche la volontà di raccontare “tante storie contemporanee” fatte di arte, architettura, libri, fotografia, cinema, performance, musica durante l’Estate al MAXXI, dal 19 giugno e fino al 25 luglio, per 6 settimane da martedì a giovedì.

Ad inaugurare l’Estate al MAXXI sarà
Danilo Bucchi, che delle espressioni artistiche contemporanee italiane è tra i massimi esponenti. Bucchi presenterà alla serata di opening,
Oltretutto, un progetto del tutto inedito, al quale ha lavorato quasi dieci anni, curato niente di meno che da
Achille Bonito Oliva.
L’ultimo lavoro di Bucchi è un libro d’arte edito da
DRAGO e promosso dalla
Galleria Gaburro, in cui l’artista va oltre, esce dalla dimensione classica per approdare alla
forma editoriale; una nuova prova d’artista, dove a parlare non sono le sue opere, quelle che l'hanno reso nome di spicco della scena contemporanea e del collezionismo d’arte, bensì i
disegni degli altri accostati ai ritratti fotografici dal lui stesso realizzati.
Saranno proprio i
ritratti fotografici di questa umanità variegata e messa a nudo attraverso il disegno a circondare visivamente lo spettatore in occasione della
grande festa di apertura di Estate al MAXXI con una serata unica e inclusiva dallo stile espositivo non convenzionale, tra immagini in movimento e suono che vedrà
trasformati gli spazi del piazzale del MAXXI, proiettando il museo ancor più nettamente verso il futuro e l’internazionalità.
Bucchi, infatti, incarna perfettamente lo
spirito cosmopolita e contemporaneo che si rispecchia nel MAXXI: dal 2003 ha iniziato a partecipare a mostre internazionali in diverse città del mondo. Tra le tappe significative si annoverano
Bucarest, dove ha esposto al Palazzo del Parlamento nel 2016, e
Sofia, presso il SAMCA nello stesso anno. La Bulgaria lo ha accolto nel 2014 alla City Art Gallery di Varna, mentre Costanza ha ospitato le sue opere al Museo di Archeologia. Nel 2013, l’artista è arrivato fino a
Singapore, esponendo alla Partners & Mucciaccia Gallery. L'anno precedente, nel 2012, ha portato le sue creazioni ad
Atene, al True Lies Copelouzos Art Museum. Un punto culminante della sua carriera è stata l'esposizione al
MET Metropolitan Museum of Art di New York nel 2010. Il suo percorso artistico lo ha portato anche a
Pechino nel 2008, nel celebre 798 Art District, e al
Cairo per la 10ª Biennale Internazionale nel 2006.
Parigi ha inoltre ospitato le sue opere nel 2007 all'Istituto di Cultura Italiana, mentre
Buenos Aires lo ha accolto nel 2005 al Museo d’Arte Contemporanea.
Ora torna nella sua città natale per presentare un
progetto coerente con la sua ricerca, che indaga da sempre sul linguaggio del segno e delle sue origini inconsce, ma che in questo caso lo vede fotografo e osservatore del disegno altrui. L’occhio dell’artista romano scruta la dimensione interna ed esterna dei soggetti ritratti accostandoli ai loro disegni, per generare una suggestione non univoca, ma aperta all’interpretazione di chi guarda,
pronta a mischiarsi con le esperienze personali dello spettatore in un voyeuristico viaggio verso la conoscenza.