(Teleborsa) -
Banca Popolare di Sondrio chiude il primo semestre dell'anno con
risultato netto record per 207,1 milioni, che riflette il forte incremento dei proventi dell’attività bancaria caratteristica che si attestano a 621,9 milioni (+23,2% rispetto al 30 giugno 2022).
Il
margine d'intermediazione è salito del 41,6% a 686,2 milioni, grazie a un aumento del margine di interesse del 33,4% a 427,3 milioni e a commissioni nette che hanno raggiunto 194,5 milioni (+5,4%). I costi operativi sono saliti a 278,7 milioni (+8,8%), con un cost-income ratio "comunque in netto miglioramento".
Il
Roe del periodo si è attestato al 12,5%. Per quanto riguarda i
ratios patrimoniali, il
Cet1 ratio si è attestato al 15,8% e il Total Capital ratio al 18,4%. In versione fully loaded i coefficienti segnano rispettivamente 15,7% e 18,3%.
“Chiudiamo il semestre con un utile netto record pari a 207 milioni di euro, a conferma della nostra capacità di conseguire
risultati particolarmente soddisfacenti, sostenendo famiglie e imprese del nostro territorio e facendo la nostra parte nelle varie fasi del ciclo
economico. La Banca ha dimezzato il ricorso ai finanziamenti BCE e prosegue nella direzione di traghettare il business verso il nuovo equilibrio post-pandemia” - ha dichiarato
Mario Alberto Pedranzini, Consigliere delegato e Direttore generale di Banca Popolare di Sondrio - che, in merito al
provvedimento del Consiglio dei Ministri di ieri riguardante la
tassazione dei cosiddetti extra profitti dellebanche, afferma: "siamo stati
colti di sorpresa e restiamo in attesa della pubblicazione del Decreto, al fine di valutarne gli effetti sul bilancio della banca".