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Automobilisti indisciplinati ma indulgenti sui propri comportamenti

Trasporti
Automobilisti indisciplinati ma indulgenti sui propri comportamenti
(Teleborsa) - Gli automobilisti italiani hanno una percezione dei propri comportamenti decisamente indulgente e il dito puntato sempre contro gli altri, tanto che i pericoli che causano incidenti o situazioni potenzialmente a rischio vengono attribuiti alle condotte altrui. È la fotografia scattata dalla ricerca sugli stili di guida degli italiani, commissionata da Anas (Gruppo FS Italiane) e condotta da CSA Research su un campione di oltre 3mila persone e con circa 5mila osservazioni dirette su strada.

La ricerca è stata presentata oggi nell’ambito del convegno "Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime" organizzato in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.

Guardando nel dettaglio i risultati della ricerca emerge che nel rispetto delle regole del codice della strada, in una scala da 1 a 10, il giudizio su sé stessi oscilla tra un punteggio compreso tra 8 e 8,8 quello sugli altri tra 5 e 5,9. Questa forma di distorsione percettiva, nota come self serving bias, si accentua nel contesto della guida.

L’automobile rappresenta da sempre un oggetto fortemente identitario nella cultura italiana e viene visto non solo come un mezzo di trasporto, ma anche come espressione della propria personalità, una seconda casa in cui si vuole essere comodi e riflettere il proprio stile. Nella guida le persone investono tempo e intelligenza, confrontandosi con un contesto che però, soprattutto nei centri metropolitani o trafficati, può essere anche molto stressante.

Quanto al rispetto delle regole, la maglia nera al mancato uso delle frecce (per il 54 %circa dei conducenti nel cambio corsi a rientro dal sorpasso, per il 35% per l'ingresso in strada da rampa d'accesso e per il 19,5% in uscita da autostrada). Comportamento scorretto anche nell'uso dei seggiolini e altri dispositivi di sicurezza per i bambini (il 41,7% non li usa davanti il 48,4% non li usa dietro). E poi ancora, il 10,3% dei conducenti usa impropriamente il telefono cellulare e l’11,4% non indossa la cintura di sicurezza. Inoltre, il 9,6% supera i limiti di velocità ed il 77,7% non rispetta la distanza di sicurezza.

"Abbiamo chiare indicazioni dalla Capogruppo FS: il traguardo è lo sfidante obiettivo di ridurre al 2030 del 50% le vittime di incidenti stradali per allineare l’Italia alle performance dei più avanzati paesi europei", afferma l’Amministratore Delegato di Anas Aldo Isi, aggiungendo "l’obiettivo è contenuto anche nel Piano d’azione strategico sulla sicurezza stradale della Commissione europea ed è uno stimolo importante a fare sempre meglio per accrescere la sicurezza, puntando sull’innovazione tecnologica".
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