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Germania, il rischio atomico

Valori stellari per le garanzie pubbliche ed i rischi finanziari delle controllate

Non è tutto oro ciò che riluce.

A prima vista, la Germania va avanti a tutta forza, con la disoccupazione ai minimi storici. Anche se non mancano le preoccupazioni per i recenti dazi americani, sull'export di alluminio e l'acciaio, e per la minaccia di introdurne anche sulle auto insieme a normative più stringenti sulle emissioni di gas di scarico.

A guardare il bilancio pubblico tedesco si allarga il cuore: il totale del deficit accumulato dal 2008 al 2017 è stato appena del 5,1% del PIL. Il bilancio è in attivo, passato dai 15,5 miliardi di euro del 2014 ai 41,2 miliardi del 2017, crescendo dal +0,5% del PIL all'1,3%. Nessuno in Europa ha saputo lontanamente imitare questa efficacia nella gestione delle finanze pubbliche. Il peso degli interessi sul debito pubblico è crollato, anche grazie ai tassi negativi indotti dalla politica monetaria della BCE: sono i risparmiatori che investono in titoli tedeschi, quasi tutti stranieri, a finanziare la riduzione del debito, giacché ricevono alla scadenza una somma inferiore a quella che hanno prestato.

Mentre si pagavano interessi per 68,4 miliardi di euro nel 2008, all'inizio della crisi, nel 2017 il loro costo è stato di 34,3 miliardi: praticamente dimezzato. In rapporto al PIL, negli stessi anni il loro peso è passato dal 2,7% all'1,1% del PIL. In totale, tra il 2008 ed il 2017, il bilancio tedesco ha pagato interessi per 538,8 miliardi di euro, cifra che corrisponde al 19,6% del PIL.

Germania - Italia: finanze a confronto

Il paragone con l'Italia fa venire i brividi. Dal 2008 al 2017 abbiamo accumulato un deficit pari al 31,9% del PIL. Vero è che la Francia ha fatto peggio di noi con il 45,2% e la gran Bretagna ancor più, con 60,4%. Il bilancio italiano è ancora in deficit: nel 2017 è stato pari al 2,3% del PIL. Il peso degli interessi pagati dal bilancio pubblico è stato immenso: il valore cumulato nel periodo è stato del 44,8%: sono oltre 25 punti percentuali più di quello che ha pagato la Germania, circa 2,5% del PIL in più all'anno. In valori assoluti, sono stati pagati 730,81 miliardi di euro. Ancora nel 2017, abbiamo pagato interessi per 65,6 miliardi su circa 2.250 miliardi di debito pubblico, mentre la Germania ne ha pagati per 34,3 miliardi su un debito di 2.090: la differenza dipende dal rapporto debito PIL, che in Italia è stato del 131,4% ed in Germania appena del 64,1%. Paghiamo un premio al rischio straordinariamente elevato.

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