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L'incubo di Faust

Non sarà altra moneta creata dal nulla che fermerà la nuova crisi


Per finanziare il riequilibrio le banche centrali hanno rifornito il sistema finanziario di sempre nuova moneta, che viene concessa al debitore per superare il fallimento. Ma se la si usa per continuare a comprare e ad indebitarsi, una nuova crisi è inevitabile. E così si passa da una crisi all'altra: da quella del Nasdaq del 2001 a quella dei mutui subprime del 2008.

Nel biennio della crisi sanitaria, 2020-2021, le Banche centrali hanno immesso ancora enormi quantità di moneta per ridurne l'impatto sociale, economico e finanziario: sono stati sostenuti i debiti pubblici, garantiti i crediti bancari, mentre le Borse continuavano a marcare nuovi record nonostante il tracollo dell'economia reale. La moneta creata dal nulla creava un maggior valore fittizio delle azioni quotate, mentre i tassi di interesse sui debiti si riducevano a zero tanto era grande la offerta dei nuovi mezzi monetari per finanziarli.

La fiammata dei prezzi delle materie prime è incontenibile: tutti coloro che possono usare questa leva lo fanno con forza, o direttamente aumentando i listini o intervenendo sui mercati di contrattazione delle materie prime. La enorme quantità di moneta in circolazione finanzia la speculazione, mentre la stretta monetaria della Fed comincia a mordere le Borse: il rischio è che il processo di spostamento dei capitali verso i titoli di debito, divenuti più appetibili per l'aumento dei tassi, coincida con una fase di flessione dell'economia derivante dalla riduzione dei redditi reali per via dell'inflazione.
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