(Teleborsa) - Ci sono state le solite file, le solite resse e i soliti shop addicted accampati fuori dagli stores dalla notte precedente pur di accaparrarsi la merce migliore.
Eppure, qualcosa è andato storto. I primi numeri sul
Black Friday o, più precisamente, sul primo week end di acquisti natalizi iniziato venerdì scorso, hanno evidenziato un
calo delle vendite dell'11% a quota 50,9 miliardi di dollari rispetto ai 57,4 miliardi incassati lo scorso anno (quando pure si verificò un rallentamento). Circa 6 milioni di americani hanno snobbato gli sconti, preferendo rimanere a casa, fa sapere la
National Retail Federationche ogni anno snocciola i numeri sull'ormai famoso fine settimana di spese folli.
E dire che la stessa National Retail Foundation aveva previsto un incremento del 4,1%, ossia la miglior performance dal 2011.
Molti economisti avvertono che
questi risultati non devono essere letti necessariamente con un'accezione negativa perché molti negozianti hanno deciso di anticipare i super saldi a prima del Black Friday.
La ritrovata salute dell'economia a stelle e strisce confermata dall'
accelerazione del PIL e dal
crollo della disoccupazione, inoltre, potrebbe aver spinto molti cittadini a fare shopping anche in altri momenti dell'anno senza il bisogno di dover affrontare il "delirio" del Black Friday.
A questo punto non resta che attendere le statistiche dei retailers. Solo loro, tirando le somme a stagione natalizia terminata, potranno confermare se l'America non ha più bisogno degli sconti del "Venerdì Nero".