(Teleborsa) - L'
azione militare dell'Arabia Saudita contro i ribelli i ribelli Huti in Yemen fa
impennare le quotazioni del greggio.
In questo momento i
futures sul Wti in scadenza a maggio stanno salendo di oltre 2 dollari a quota 51,43 dollari al barile mentre i
derivati sul Brent, stessa scadenza, stanno marciando verso i 59 dollari al barile.
Questa reazione potrebbe essere giudicata anomala se si tiene conto che
lo Yemen è solo il 39° produttore di petrolio al mondo (nel 2013, solo per fare un esempio, ha prodotto meno greggio della Danimarca), e contribuisce solo per lo 0,2% all'output globale.
A ben vedere, però, questo Stato della Penisola araba
ha una collocazione particolarmente strategica non solo perché vicino all'Arabia Saudita, che invece è la prima esportatrice di greggio al mondo, ma soprattutto perché si trova nella zona di passaggio delle petroliere dirette in Occidente.