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Prosegue la crescita italiana, ma cala la propensione al risparmio

Valori storicamente bassi per l'Istat, dovuti ad una dinamica dei redditi più compassata rispetto ai consumi

Economia, Macroeconomia
Prosegue la crescita italiana, ma cala la propensione al risparmio
(Teleborsa) - Prosegue il rafforzamento della crescita italiana per l'Istat, grazie all'accelerazione degli investimenti e alla manifattura, anche se i consumi hanno registrato un rallentamento nel trimestre, mentre l'inflazione rimane più contenuta rispetto alla Zona euro.

Tutto questo in un quadro internazionale caratterizzato dal consolidamento dei progressi del Pil delle principali economie occidentali (+0,8% su trimestre per gli USA e +0,6% nell'area della moneta unica). L'aumento congiunturale nel nostro paese invece è stato pari al +0,3%, con la domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,3% alla crescita del Pil (+0,1 i consumi delle famiglie e +0,2 gli investimenti fissi lordi).

Prosegue la crescita dei consumi finali nazionali, seppure con una dinamica più lenta di quella registrata nel trimestre precedente (+0,2% la variazione congiunturale in volume, da +0,6%). Gli investimenti fissi lordi sono saliti dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, dopo la contrazione osservata nel primo trimestre (-2%). Nel secondo trimestre il valore aggiunto dell’industria in senso stretto è tornato a crescere (+0,8%) recuperando ampiamente la riduzione del primo trimestre (-0,5%).

Nel mese di luglio l’indice della produzione industriale ha segnato un modesto incremento congiunturale (+0,1%), in rallentamento rispetto ai due mesi precedenti: tutti i raggruppamenti hanno evidenziato aumenti, più elevati per i beni strumentali (+1,6%), ad eccezione dell’energia (-3,6%).

Ad agosto i flussi commerciali con i mercati extra-Ue hanno evidenziato una maggiore vivacità, con un incremento congiunturale più marcato per le esportazioni (+4%) rispetto alle importazioni (+2,5%)

Decelera la crescita del reddito disponibile delle famiglie consumatrici nel secondo trimestre (rispetto ai due trimestri precedenti), che è aumentato dello 0,2% in termini congiunturali. Anche la spesa delle famiglie ha segnato un rallentamento con una dinamica superiore a quella del reddito (+0,4%), determinando un’ulteriore discesa (di 0,2%) della propensione al risparmio delle famiglie, il cui livello, scendendo al 7,5%, ha toccato valori storicamente molto bassi.

Il mercato del lavoro continua a migliorare, con un ulteriore aumento degli occupati (+0,2% rispetto a luglio), il terzo incremento congiunturale consecutivo. Su base annua l’aumento degli occupati è dell’1,6%, corrispondente a 375 mila unità, di cui 167 mila di età inferiore ai 35 anni. Il tasso di occupazione è salito al 58,2% (+0,1%) con un aumento per tutte le classi di età a esclusione di quella 35-49, anche se i dipendenti a termine hanno registrato un aumento più marcato (+1,6%) mentre il numero dei permanenti è rimasto stabile.

Infine, i prezzi al consumo continuano a registrare ritmi di crescita tendenziali contenuti e inferiori a quelli medi dei primi due trimestri dell’anno. In base alle stime preliminari, a settembre e nella media del terzo trimestre l’inflazione è risultata in discesa all’ 1,1% (1,2% in agosto, 1,5% nel secondo trimestre). Nel confronto con i paesi aderenti all’Uem, il divario inflazionistico a nostro favore si è leggermente ampliato (+1,5% e +1,3% la crescita annua rispettivamente nell’area euro e in Italia), riflettendo un rallentamento
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