(Teleborsa) - "
Circa un milione di lavoratori in Italia percepisce redditi inferiori alla soglia della povertà". E' questo l'allarme lanciato dal presidente dell'
INPS,
Tito Boeri
L'occasione per il presidente dell'Istituto di Predisenza è stata un'audizione alla commissione lavoro della Camera.
Boeri ha sottolineato l'esigenza di introdurre in Italia il salario minimo sul quale, ha sottolineato: "i maggiori detrattori sono i sindacati".
Sull'argomento, il numero uno dell'
INPS ha rilevato che l'introduzione del salario minimo sarebbe "il fondamentale complemento" alla riforma con l'introduzione del contratto a tutele crescenti. Inoltre sarebbe uno strumento utile "per stimolare un maggiore decentramento della contrattazione" e per assicurare maggiori tutele nell'ottica del salario equo.
Numeri alla mano,
Boeri ha sottolineato che si tratta di uno degli effetti della crisi "che non va ignorato".
Al riguardo il Presidente
INPS ha rilevato che
"oltre il 10% dei lavoratori dipendenti, escludendo gli apprendisti, ha un salario orario inferiore a 8,60 euro, che la soglia più bassa esistente". Ai sindacati che vedono il salario minimo come un restringimento degli spazi per la contrattazione, Boeri ribatte che "in realtà oggi le maglia della contrattazione di primo livello sono sempre più larghe".
In Italia, ha continuato Boeri "
sono oltre 2,5 milioni i lavoratori che percepiscono redditi sotto il livello della soglia di povertà". Un livello "molto elevato" ha rivelato, precisando che il totale è anche più alto considerando anche i lavoratori del settore informale che non sono coperti dalle statistiche
INPS. "Per troppo tempo non ci si è occupati delle tutele minime" ha aggiunto il presidente dell'Istituto di Previdenza sottolineando che "quelli più esposti ai working poor sono giovani, donne e immigrati".
Le parole di
Boeri arrivano alla vigilia dell'avvio del
reddito di inclusione, (
ReI). La prima misura nazionale di contrasto alla povertà: dal 1° dicembre infatti sarà possibile fare la domanda per la misura che oltre a un beneficio economico prevede un progetto personalizzato per la persona in situazione di bisogno.