(Teleborsa) - Giornata da incubo per
H&M, che si avvia a salutare la settimana con la
peggiore perdita giornaliera dal 2001. A scatenare la fuga degli investitori dai titoli del colosso svedese, che oggi hanno toccato i
minimi di otto anni, i
deludenti dati sulle vendite.
Il secondo fashion retailer al mondo ha riportato, nel trimestre terminato a novembre, un
calo dei ricavi del 4% (si tratta del decremento più consistente dell'ultima decade) a 50,4 miliardi di corone svedesi, pari a 6 miliardi di dollari. Il dato è
al di sotto delle stime degli analisti che avevano previsto un fatturato in aumento del 2% a 53,7 miliardi di corone.
Il risultato negativo è frutto di un
calo delle presenze negli stores e del
mancato decollo delle vendite online.
Deludenti anche le vendite dell'intero anno, aumentate del 4% a 200 miliardi di corone. A inizio esercizio H&M aveva previsto un incremento del 10-15%.
H&M, che è controllata dalla famiglia Perrson, ha organizzato il
primo investor day della sua storia a febbraio per tentare di rassicurare gli azionisti di minoranza, che stanno chiedendo a gran voce una svolta.
Intanto ha anticipato che chiuderà più negozi del previsto e ne aprirà meno di quanto pianificato.
Si allarga dunque il gap con l'arcirivale Inditex, il gigante spagnolo che possiede, tra le altre cose, il marchio Zara. La società ha da poco riportato un aumento dei ricavi a due cifre nel periodo che va da novembre a inizio dicembre.