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Saldi invernali al via. Spesa stabile ma sale l'ottimismo degli italiani

Secondo le stime di Confcommercio ogni famiglia spenderà 331 euro per l'acquisto di abbigliamento, calzature e accessori

Economia
Saldi invernali al via. Spesa stabile ma sale l'ottimismo degli italiani
(Teleborsa) - Interessano 15,6 milioni di famiglie, muovono in totale 5,2 miliardi di euro, con un budget di spesa a persona di 143 euro: sono i numeri dei saldi invernali che oggi partono in Basilicata, domani in Valle d'Aosta e dal 5 gennaio in tutte le altre regioni.

Secondo le stime dell'Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2018, spenderà 331 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori. Per Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vicepresidente di Confcommercio, "dopo un Natale ancora sospeso tra una crisi che sembra volgere al termine ed una ripresa ancora debole almeno nel fashion retail, la buona notizia è l'incremento di due punti della fiducia dei consumatori, tornato ai livelli del gennaio 2016. Un ingrediente, questo, imprescindibile, oltre al potere di acquisto degli Italiani, per sostenere i consumi in questo periodo dei saldi di fine stagione, che per meteo e calendario è appena iniziata. La spesa per gli acquisti in saldo per valore – secondo le nostre stime – sarà leggermente inferiore a quella dell'anno scorso, ma in linea con il momento. Il vero vantaggio sarà per i consumatori non vedere i prezzi dei negozi, dal primo gennaio, con l'IVA al 25%".

Tornando alla fiducia dei consumatori, quasi sei italiani su dieci (59%) pensano che la situazione economica del Paese sarà stabile o migliorerà nel 2018, una percentuale superiore dell'8% rispetto allo scorso anno, afferma la Coldiretti sulla base dei dati Deloitte sulle previsioni del nuovo anno.

L'atteggiamento positivo degli italiani si colloca leggermente al di sopra della media europea del 58% che è peraltro in miglioramento rispetto al 49% dello scorso anno.

Tra gli europei meno positivi ci sono i greci (29%), i belgi (48%) e gli inglesi (53%) impegnati nell'affrontare gli effetti della Brexit.

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