(Teleborsa) -
Il petrolio prosegue il movimento di correzione avviato negli ultimi giorni al termine delle contrattazioni in Asia, in scia al dollaro più forte ed ai segnali di un nuovo sbilanciamento dell'offerta.
Il rischio è che la
fiammata della produzione Shale, che ha ormai oltrepassato i 10 milioni di barili, effettuando il
sorpasso sull'Arabia Saudita prima del previsto, possa
vanificare tutti gli sforzi profusi dall'OPEC nel contenere la produzione mondiale mediante fissazione di un tetto all'output.
Frattanto,
si attendono i dati settimanali sulle scorte in calendario domani pomeriggio, che dovrebbero evidenziare una crescita degli stocks di 2,9 milioni di barili.
Intanto, il future sul
Light Crude al Nymex cede lo 0,74% a 63,36 dollari, mentre il
Brent arretra dello 0,7% a 67,12 dollari al barile.