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Italia, continuano a crescere i prezzi alla produzione

L'indice dei prezzi alla produzione dell’industria ha registrato a marzo una salita dello 0,4% su mese e del 2% nei confronti di febbraio 2017

Economia, Macroeconomia
Italia, continuano a crescere i prezzi alla produzione
(Teleborsa) - Prosegue anche a marzo 2018 l’accelerazione della crescita dei prezzi alla produzione dell’industria, caratterizzata da incrementi tendenziali positivi a partire da dicembre 2016 e da una dinamica congiunturale positiva o stazionaria da luglio 2017. Nei primi mesi del 2018 si rafforzano le tendenze ad una crescita più intensa dei prezzi praticati sul mercato interno rispetto a quella dei prezzi all'export, in parte dipendente dal maggiore peso della componente energetica sui prezzi interni.

Nel mese in questione, informa l'ISTAT, l'indice dei prezzi alla produzione dell’industria ha registrato una salita dello 0,4% su mese e del 2% nei confronti di febbraio 2017.

Per il mercato interno, i prezzi alla produzione dell’industria crescono dello 0,4% su febbraio e del 2,4% su base annua. Al netto del comparto energetico, si registra un aumento dello 0,2% su febbraio e dell’1,3% in termini tendenziali.

Per il mercato estero l’aumento è dello 0,1% su febbraio (variazione positiva dello 0,2% per l’area euro e dello 0,1% per quella non euro). Su base annua si registra un aumento dell’1,1% (+1,6% per l’area euro e +0,8% per quella non euro).

Nel primo trimestre del 2018, si stima un incremento dei prezzi alla produzione del 1,1% sul trimestre precedente e dell’1,8% su base annua. La dinamica dei prezzi è più sostenuta sul mercato interno (+1,2% congiunturale e +2,0% tendenziale) rispetto a quello estero (+0,5% congiunturale e +1,1% su base annua).

I settori manifatturieri per i quali si rilevano a marzo 2018 gli aumenti tendenziali più marcati sono metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, con incrementi sui mercati interno, euro e non euro rispettivamente del +2,8%, +3,8% e +4,3%; e i prodotti petroliferi raffinati che registrano incrementi del 2,7%, 2,6% e 3,6% sui mercati interno, euro e non euro.
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