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Di Maio attacca le opposizioni e i media

Il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro sta difendendo a spada tratta la Manovra

Politica
Di Maio attacca le opposizioni e i media
(Teleborsa) - Il vicepremier Luigi Di Maio torna a difendere la Manovra da tutto e da tutti. "Quel numerino 2,4 non è una sfida all'Europa, non è una sfida a nessuno ma è mantenere le promesse, è una grande manovra espansiva che farà un sacco di miliardi di investimenti in strade, autostrade, ferrovie che ci consentiranno di fare crescere il PIL". La manovra - ha ribadito il leader dei pentastellati - ripaga il popolo, senza sacrificare i bisogni degli italiani sull'altare dello spread".

Il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro sta cercando in tutti i modi di non far salire la febbre dello spread, attaccando le opposizioni e i media. "Pd e Forza Italia non riescono a fare un'opposizione politica e quindi con i loro giornali creano terrorismo mediatico per far schizzare lo spread sperando in un altro colpo di stato finanziario: sono degli irresponsabili nemici dell'Italia. Ma nonostante il loro cinico impegno lo spread non è schizzato perché gli investitori tutto questo lo sanno".
"Siamo alla vigilia della riapertura dei mercati: c'è un governo compatto da un parte, che che sta portando avanti le promesse che ha fatto ai cittadini e, dall'altra, ci sono partiti e giornali che sperano che lo spread superi chissà quale soglia. Io credo che possiamo non opporre i bisogni dei cittadini a quelli dei mercati, che tifano per un Paese che va bene perché questo è un Paese che farà investimenti, e che investirà nei giovani, nei pensionati, negli imprenditori e nelle partite IVA".

"Spiace che anche sui suoi giornali - ha dichiarato Di Maio riferendosi a Berlusconi - tifano per far salire lo spread quando lui è stato vittima dello spread ma questa volta non succederà perché noi non siamo ricattabili. L'unica cosa che abbiamo da perdere è la reputazione, quella di aver mantenuto le promesse con gli italiani oppure no".

Intanto il ministro dell'Economia Giovanni Tria è in missione esplorativa a Bruxelles per la riunione dell'Eurogruppo, per tastare il polso della situazione e capire se ci saranno ripercussioni sull'Italia per aver deciso di fissare il rapporto deficit/PIL al 2,4% nel 2019, ben al di sopra dell'1,6% caldeggiato dalla Commissione Ue.
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