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Essilor e Luxottica, luna di miele finita?

Economia
Essilor e Luxottica, luna di miele finita?
(Teleborsa) - "Questo matrimonio non s'ha fare nè domani nè mai". Questa famosa frase pronunciata nei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni dai Bravi di Don Rodrigo al pavido Don Abbondio, una minaccia non troppo velata è più volte passata per la testa degli azionisti della multinazionale dell'occhiale EssilorLuxottica in queste ultime settimane.

Un colosso nato nell'ottobre dell'anno scorso con l'approvazione a Parigi da parte del consiglio di amministrazione che ha avallato il conferimento delle azioni Luxottica di Delfin (la cassaforte lussemburghese della famiglia Del Vecchio che ha il controllo del 62% di Luxottica) in Essilor, la società francese leader nella fabbricazione delle lenti, con il nome di Essilorluxottica che ha debuttato alla Borsa di Parigi nel novembre scorso.

Un Gruppo con 140 mila dipendenti e che ha ottenuto i via libera neccessari dalle commissioni Antitrust degli Stati Uniti, Europa, Brasile, Canada e Cina. Ma in questa unione non c'è un tremebondo Don Abbondio nè una povera fanciulla nè tantomeno un ingenuo sposo ma bensì è stata santificata da due personaggi della finanza e dell'industria mondiale del calibro di Del Vecchio e del francese Sagnières.

Sia il proprietario italiano che il manager della pubblic company francese sono tutti e due Presidenti esecutivi e con le stesse deleghe nella nuova società. Le voci parlano da tempo di dissapori tra gli azionisti principali alimentati proprio in questi giorni dalla notizia della ricerca di un nuovo Amministrato delegato.

La bomba è esplosa quando in una nota la cassaforte di Del Vecchio, Delfin che possiede il 32% del colosso, ha accusato i francesi di aver violato gli accordi sulla governance, dichiarando di aver impedito al socio italiano di esercitare i suoi diritti e minacciando quindi azioni legali per tutelare il proprio interesse e quello degli altri azionisti.

La risposta non si è fatta attendere dallo stesso Sagnierès "accuse false e menzoniere" che riflettono il tentativo di prendere il controllo del nuovo gruppo. Non solo ma il francese, accusa direttamente Del Vecchio di cospirare sotto sotto spingendo il suo "delfino" Francesco Milleri per il ruolo di Direttore Generale del gruppo. Accusa anche la Delfin di agire contro l'interesse sociale dell'azienda, danneggiando la società e l'insieme dei suoi azionisti.

Insomma la luna di miele non è delle migliori tanto è vero che il mercato sta punendo da dicembre questi spiriti maligni con una perdita del titolo di circa il 10%.

Del Vecchio inoltre in un'intervista a Le Figaro risponde alle accuse, che è certamente suo desiderio vedere Milleri in una posizione di vertice, ma che si è guardato bene dal proporlo al consiglio, perché immaginava la reazione negativa dei francesi.

Si entra poi anche nelle storie personali e nei sentimenti, Del Vecchio piccato dai comportamenti di Sagnières non gliele manda a dire e si dice deluso e rammaricato per i rapporti personali. "Pensavo che Hubert Sagnières - dice - apprezzasse la mia esperienza e il rispetto che ho per tutti e per la Francia. "In due anni non ho mai fatto uno strappo, lui non può dire il contrario. E' stato tutto complicato con Sagnières fin dall'inizio perché non accetta visione diversa dalla sua".

E poi anche uno sfogo personale, "il frutto di settanta anni di lavoro, il mio 62% di Luxottica, in cambio del 32% di Essilorluxottica. E' un investimento a lungo termine e non me ne pento".

E' una lotta tra personalità ma lo scontro è di potere. Del Vecchio spiega "lavoro pacificamente e positivamente con i soci francesi di Foncière des Régions" "spero che il patto anche con Essilor alla lunga funzioni poichè le due società vanno bene dal punto di vista operativo. C'è un problema di governance, niente di più".

In conclusione per uno dei baroni del capitalismo italiano, le cose in futuro si aggiusteranno, per ora però si litiga e i mercati quando c'è instabilità come sanno fare loro, reagiscono negativamente.


di
Dino Sorgonà
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