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Brexit, l'Europa pronta a concedere il rinvio al Regno Unito

Francia e Germania divise sui tempi: per Emmanuel Macron un anno è troppo, Angela Merkel apre fino al 2020

Economia, Politica
Brexit, l'Europa pronta a concedere il rinvio al Regno Unito
(Teleborsa) - Il primo risultato del tour di Theresa May tra i Paesi dell'Unione Europea sulla richiesta di rinvio per Brexit è forse il meno atteso dalla premier inglese ma non il più sorprendente.

Se infatti in linea di massima i Ventisette dovrebbe concedere quanto richiesto da Londra, sui tempi e i modi le divisioni tra i membri dell'Unione Europea sono ancora profonde.

Da una parte c'è infatti la Germania di Angela Merkel, la prima ad aver ricevuto Theresa May, che - secondo i media tedeschi - avrebbe aperto alla "flextension", ovvero una estensione flessibile del rinvio tra fine 2019 e inizio 2020.

Dall'altra c'è la Francia di Emmanuel Macron che, seppur non contraria a un rinvio, non vuole andare oltre pochi mesi. "Pensiamo che un anno sarebbe troppo lungo", ha dichiarato una fonte del governo francese al britannico Guardian.

Parigi avrebbe anche chiesto delle "garanzie molto severe" sul ruolo attuale del Regno Unito che si troverà così a partecipare alle elezioni europee, in programma tra il 23 e il 26 maggio, nella veste inedita di "stato membro uscente": questo significherebbe per Londra "non prendere pienamente parte od opporsi a decisioni chiave del Consiglio europeo o della Commissione sul futuro dell'UE".

Che Macron abbia già chiuso la pratica UK si evincerebbe anche da un'altra dichiarazione arrivata da una fonte dell'Eliseo e ripresa dal quotidiano britannico: "Non possiamo continuare a tenere vertici su Brexit. L'UE ha altre cose da fare a solo poche settimane prima delle elezioni europee".

In mezzo c'è la posizione conciliante delle istituzioni europee che vedono in un accordo Tory-Labour la sola via d'uscita al caos attuale. "Vogliamo dare al Regno Unito tutte le ultime chance", ha dichiarato il capo negoziatore della UE per la Brexit Michel Barnier. "Al vertice di domani, da Theresa May ci aspettiamo una timeline di come intende andare avanti", ha spiegato Barnier, sottolineando che "l'elemento nuovo" portatore di "attesa e speranza", è il negoziato della premier britannica con i Laburisti, definito "ciò che dà un senso alla domanda di un'estensione".

Nel frattempo, da Bankitalia si rinnova l'appello a non sottovalutare il rischio di una no-deal Brexit, come chiarito dal vice capo servizio Economia e Relazioni Internazionali della Banca d'Italia Pietro Antonio Catte in un'audizione alla commissione Finanze del Senato. Per via Nazionale "è quindi necessario e urgente cautelarsi di fronte ai rischi connessi a tale scenario" anche perché "un ulteriore deprezzamento della sterlina avrebbe effetti negativi sull'economia britannica verso una vera e propria recessione".
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