(Teleborsa) - Più di
cinquanta progetti riguardanti l’efficienza energetica, energie rinnovabili, mobilità sostenibili messi in cantiere. Si vuole cercare di
tagliare 21 milioni di tonnellate di CO2, una quantità di poco inferiore alle emissioni dei veicoli a benzina circolanti.
Le maggiori realtà produttive italiane, hanno lo scopo di attuare questo investimento che avrà un valore di
40 miliardi di euro, spalmato in oltre un decennio. Questo pacchetto di proposte presentato dal
Monitor PEC, l’osservatorio sul Piano Energia e clima promosso da
Agici Finanza d’Impresa e da 20 associazioni e imprese (
A2A, ABB,
Acea, Anigas, CESI,
Edison, Elettricità Futura,
Enel , ERG Renew,
Falck Renewables , Hera Luce,
Iren , Italtel, Montello, Motus-E, Rilegno, SECI Energia,
Snam, Toyota Motor Italia, Utilitalia) va incontro alle osservazioni della
Commissione Europea al Piano Nazionale Integrato Energia e Clima Italiano.
Il pacchetto di proposte è ampio, va dal
revamping dei parchi eolici più vecchi alla possibilità di
catturare il biometano dai rifiuti e immetterlo nella rete del gas. Passando per tecnologie di avanguardia di
ricarica elettrica super veloce per i bus elettrici e
l'elettrificazione dei porti per spegnere i motori alle navi e ai traghetti ormeggiati,
risparmiando il 30% emissioni di CO2 e oltre 95% di quelle di particolato e ossidi di azoto.
Secondo Raffaele
Tiscar, Presidente del
Monitor PEC, il mutamento climatico "è la più ambiziosa sfida del secolo all’economia industriale del terzo millennio, il superamento dei modelli di consumo è una cosa pacificamente accettata". "Il
PNIEC – prosegue – rappresenta lo sforzo di raccontare l’obiettivo che oltrepassa i bilanci di previsione e cerca di allineare strumenti e misure per il raggiungimento di un risultato. Per questo abbiamo deciso con il
Monitor PEC e i nostri partner di raccogliere un insieme di proposte che testimoniano il grande potenziale di sviluppo e
decarbonizzazione del nostro Paese
E' trascorsa solo una settimana da quando la
Commissione Europea ha dichiarato le sue valutazioni sui piani energetici dei
28 paesi membri, considerati per la maggior parte insufficienti, laddove il
Piano italiano è risultato il più ambizioso negli obiettivi ed ha ricevuto osservazioni nel dettaglio, approfondendo i temi della sicurezza energetica.
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