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Svimez, PIL sottozero per il Mezzogiorno

Secondo l'analisi il Sud rischia una nuova recessione

Economia
Svimez, PIL sottozero per il Mezzogiorno
(Teleborsa) - Crisi, ancora una volta, per il Mezzogiorno. Secondo i dati raccolti dalla SVIMEZ, per quest'anno viene stimato un PIL sottozero per il Sud, in quanto il trend espansivo avviatosi nel 2014 ha lasciato il posto ad un marcato rallentamento dell'attività produttiva riaprendo la profonda frattura territoriale che segnerà un andamento opposto tra le aree, facendo ripiombare il Sud nella recessione.

Secondo le stime, al Sud il PIL dovrebbe calare dello 0,3% dopo essere cresciuto nel 2018 dello 0,6%: le cause vanno ricercate nella decelerazione del commercio mondiale, nonostante l'export resti la componente per la quale SVIMEZ prevede una crescita più sostenuta.

Le previsioni vedono una forte decelerazione degli investimenti fissi lordi, influenzati da aspettative al ribasso. Dalle analisi si può intuire che l'emergenza per il Sud sono gli emigranti, con oltre 2 milioni fra il 2002 e il 2017 che si sono trasferiti al nord con il saldo migratorio interno è negativo per 852 mila unità. L'emergenza emigrazione del Sud determina una perdita di popolazione, sopratutto giovanile e qualificata. Gap importante anche relativo al numero di occupati, con il Mezzogiorno che ne conta ben 3 milioni in meno rispetto al Nord aumentando, inevitabilmente, la precarietà: ben 84 mila sono stati i contratti a tempo indeterminato in meno.

L'indebolimento delle politiche pubbliche nel Sud incide significativamente sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini. Il divario nei servizi è dovuto soprattutto ad una minore quantità e qualità delle infrastrutture sociali e riguarda diritti fondamentali di cittadinanza: in termini di sicurezza, di adeguati standard di istruzione, di idoneità di servizi sanitari e di cura. Le carenze strutturali del sistema scolastico meridionale insieme all'assenza di politiche di supporto alle fasce più deboli della popolazione, in un contesto economico più sfavorevole, determinano dal 2016, per la prima volta nella storia repubblicana, un peggioramento dei dati sull'abbandono scolastico. Il numero di giovani che, conseguita la licenza media, resta fuori dal sistema di istruzione e formazione professionale raggiunge nel Sud il 18,8%. Nel comparto sanitario, invece, è presente un divario già nell'offerta di posti letto ospedalieri per abitante: 28,2 posti letto di degenza ordinaria ogni 10 mila abitanti al Sud, contro 33,7 al Centro-Nord.
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