(Teleborsa) -
TIM torna sotto i riflettori nel giorno del CdA che dovrà approvare i
risultati dell'esercizio 2020 ed affrontare una serie di questioni, prima fra tutte il
rinnovo del Board che dovrebbe sancire l'ingresso di un membro designato da CDP, secondo azionista del Gruppo con una quota del 9,9% del capitale. Un momento cruciale che va letto in prospettiva e si intreccia con le scelte strategiche ed il futuro della rete.
Quanto ai
risultati del 2020 il consensus di 19 banche d'affari vede ricavi per 15,7 miliardi di euro ed un EBITDA reported di poso superiore ai 7 miliardi di euro, mentre il Capex è indicato a 3,4 miliardi e la generazione di cassa attorno ai 2,27 miliardi.
Al di là dei conti è il
rinnovo del Board a destare maggior interesse. E' di ieri l'annuncio delle
dimissioni del consigliere Massimo Ferrari, manager di Salini Impregilo, per motivi personali, ma a quanto anticipano indiscrezioni di stampa, anche
Lucia Morselli dovrebbe formalizzare nelle prossime ore la sua
uscita dal CdA.
Altro tema caldo è
l'ingresso di CDP nel Board con un proprio rappresentante, per il quale viene già accreditato il
Presidente Giovanni Gorno Tempini. Un ingresso che andrà letto alla luce degli sviluppi futuri della rete, giacché CDP è anche azionista di Open Fiber con il 50% e sta proprio in questi giorni discutendo se esercitare o meno la prelazione sulla vendita della quota Enel, in scadenza alla mezzanotte del 24 febbraio.
Fra i dieci consiglieri dovrebbero poi essere confermati i vertici di TIM, il Presidente
Salvatore Rossi e l’Amministratore delegato
Luigi Gubitosi, assieme ai
tre consiglieri di Vivendi in qualità di primo socio con il 23,9% del capitale - Arnaud de Puyfontaine, Franck Cadoret e Marella Moretti - e probabilmente anche gli
amministratori indipendenti Giuseppina Capaldo e Michele Valensise. Restano dunque solo
due posti liberi, riservati alle quote rosa.