(Teleborsa) - L
'Italia impiegherà due anni per superare lo shock della pandemia di Covid-19. Lo dicono le ultime stime formulate dal centro studi
Prometeia, secondo cui il
PIL recupererà ai livelli pre-Covid solo nell'
ultimo trimestre 2022. In ogni caso ci si attende una crescita del
PIL del 4,7% quest'anno dopo il crollo registrato lo scorso anno.
Vi sono però dei fattori che, secondo Prometeia, potrebbero
accelerare il recupero, ad esempio
l'utilizzo efficiente dei fondi del Next Generation EU, le
riforme ed un "salto di qualità" in termini di produttività. Se questo scenario virtuoso si verificasse, il PIL potrebbe conoscere una crescita media annua del
3,8% fra il 2021 ed il 2023 e mantenere n
ei 10 anni sino al 2030 una crescita media del 2%, in linea con quella degli altri paesi dell'Eurozona.
"Dopo un quarto di secolo di crescita inferiore a quella dei principali partner europei - si sottolinea -
potremmo quindi non essere più il tallone d'Achille dell'Eurozona, pur non riuscendo a recuperare la distanza che nel frattempo si è aperta".
La politica di bilancio resta espansiva: nel 2021 sono previsti provvedimenti (85 stanziati dal governo e 10 in arrivo con il Recovery Plan) per circa 95 miliardi di euro, pari al 5,6% del PIL, dopo i 108 miliardi erogati nel 2020. Ma il centro di ricerca bolognese mantiene una certa
prudenza sulla capacità di impiego dei fondi europei, indicano duna
realizzazione di circa il 70% di quanto pianificato, a causa delle "criticità" e dei ritardi che bloccano le opere in Italia.
Quanto alla finanza pubblica, Prometeia stima che il
debito raggiungerà un
picco del 156% nel 2021 per poi tornare a scendere e riportarsi
al 135% nel 2030, vicino ai livelli pre-crisi.