(Teleborsa) - Secondo il Presidente di Confindustria
Carlo Bonomi, per rilanciare il Paese bisogna partire dalle
"semplificazioni", già con il decreto di maggio, ed è necessario poi coinvolgere le imprese private nell'attuazione del
Recovery. In una intervista rilasciata al
Corriere della Sera, Bonomi individua quello che manca nel piano del Recovery, illustrato ieri dal Premier Draghi alla Camera, ossia
"la partnership pubblico-privato. Credo sia nell'interesse del presidente Draghi aprire su questo un'interlocuzione con il
settore privato: lo svincola da chi vuole solo lo status quo".
Bisogna poi chiarire come saranno fatte le
riforme. Con i fondi del Recovery Fund, "la
sfida è trasformare l'Italia in un Paese moderno, efficiente, aperto, inclusivo. Quindi la mia domanda è: quali riforme faremo per scaricare a terra quei duecento miliardi?", si domanda il numero uno di Viale dell'Astronomia per il quale centrale è capire "come verranno coinvolti i privati nella realizzazione per esempio del cloud o della transizione energetica; e come si scriveranno i bandi per le imprese.
"Il punto del piano - dice il Presidente di Confindustria - è mettere
risorse pubbliche, perchè facciano da
leva a investimenti privati. Dunque dobbiamo capire come il governo intende eseguire le riforme". "Perchè se poi le imprese non capiscono e non condividono, gli investimenti privati non arrivano" aggiunge. "L'Italia non diventa attrattiva. Il
PIL cresce meno, meno occupati e quindi il
debito è meno sostenibile".
Lavoro capitolo a parte: "Si cerca di difendere i
l lavoro dov'era e com'era, ma non è più. Vere politiche attive del lavoro questo Paese non ne ha mai fatte, salvo quelle legate al reddito di cittadinanza che non hanno funzionato. E come si pensa di risolvere? Assumendo nella pubblica amministrazione". "Se l'obiettivo è aiutare cittadini e imprese di fronte alla
burocrazia, siamo fuori strada. Possiamo mettere i miliardi che vogliamo in quest'area del
Recovery, ma il mondo del lavoro resta ingessato".