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L'Ecopillola di Ferretti: crescita Italia più veloce ma restano due minacce

Economia
L'Ecopillola di Ferretti: crescita Italia più veloce ma restano due minacce
(Teleborsa) - Nell'ultima Ecopillola, l'economista Andrea Ferretti fa il punto sulla situazione economico-finanziaria italiana. "Tutti i dati economici previsionali - sottolinea - indicano una ripartenza molto più rapida rispetto a quanto si poteva pensare fino a ieri. Unione Europea, OCSE, Istat, Banca d'Italia hanno tutti ritoccato all'insù i dati di crescita italiani per il 2021 e tutte le previsioni più o meno si aggirano in una forchetta tra il 4,5 e il 5 per cento".

"Più in particolare Confindustria ci ricorda che i consumi interni sono ripartiti con almeno tre mesi di anticipo e che i dati dell'export sono
già tornati ad essere quelli ante-Covid. Il tutto in un clima di fiducia crescente che è fondamentale per garantire una crescita strutturale ed equilibrata".

"Esistono tuttavia almeno due minacce importanti non trascurabili", ricorda Ferretti, citando la prima minaccia che è quella che riguarda le materie prime e l'inflazione. "A fronte di un'offerta di materie prime e di semilavorati ancora in assestamento per colpa del lockdown - spiega l'economista - la domanda proveniente dall'industria è stata molto brusca, la produzione industriale cinese a gennaio è aumentata del 30%, era impossibile trovare un container, impossibile trovare materiale per imballaggio e impossibile trovare semiconduttori. Questo ovviamente ha generato delle forti tensioni sui prezzi di materie prime e semilavorati".



"E' del tutto evidente che, se questo fenomeno dovesse continuare, potrebbe costituire effettivamente una minaccia per una crescita equilibrata. Tuttavia, non mi preoccuperei più di tanto - afferma Ferretti - perché ritengo che si tratti essenzialmente di strozzature che si riassorbiranno da sole e lo faranno anche queste tensioni sui prezzi che oggi ci preoccupano".

"La seconda minaccia è più di carattere politico", sottolinea l'economista, ricordando che "per mettere a terra il Recovery Plan dovremo mettere a terra qualcosa come 58 riforme e queste dovranno passare dal Parlamento, alcune anche con scrutino segreto".

"E' del tutto evidente che, se gli scontri intestini tra i partiti della maggioranza dovessero in qualche modo rallentare questo processo di riforme e quindi rallentare anche il Recovery Plan, l'Italia potrebbe trovarsi in gravi difficoltà ed isolata rispetto agli altri paesi, oltretutto in una situazione peggiore di quella ante-Covid perché ci ritroveremmo con un debito pubblico al 160% ed un'inflazione che porterebbe la nostra spesa per interessi sul debito a livelli non sostenibili".

"Ma per fortuna Draghi c'è!"
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