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Case, Istat: prezzi in aumento nel secondo trimestre (+1,7%)

Economia
Case, Istat: prezzi in aumento nel secondo trimestre (+1,7%)
(Teleborsa) - Nel secondo trimestre 2021 l’indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, + aumenta dell’1,7% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% nei confronti dello stesso periodo del 2020 (era +1,7% nel primo trimestre 2021). È quanto emerso dai dati preliminari pubblicati dall'Istat questa mattina. L’aumento tendenziale dei prezzi delle abitazioni è attribuibile, in particolar modo, a quelli delle abitazioni nuove (+2,0%, in rallentamento dal +4,0% nel primo trimestre), mentre crescono di poco anche i prezzi delle abitazioni esistenti (+0,1%) che rallentano anch’essi (+1,2% nel trimestre precedente).

Questi andamenti si registrano in un quadro di netta espansione dei volumi di compravendita (+73,4% la variazione tendenziale registrata nel secondo trimestre 2021 dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale), la cui ampiezza è largamente imputabile al confronto con il secondo trimestre del 2020, quando le misure adottate per il contenimento del Covid-19 hanno drasticamente limitato la possibilità di stipulare i rogiti notarili, soprattutto ad aprile. La variazione rispetto al secondo trimestre del 2019 (non infuenzata quindi dalle misure di lockdown) è comunque marcata (+26,1%) a conferma del contesto di chiara ripresa del mercato immobiliare residenziale. Su base congiunturale l’aumento dell’IPAB (+1,7%) è imputabile unicamente ai prezzi delle abitazioni esistenti che crescono del 2,1% mentre quelli delle abitazioni nuove restano stabili. Il tasso di variazione acquisito dell’IPAB per il 2021 è pari a +2,0%.

In tutte le ripartizioni geografiche si registra, su base congiunturale, una crescita dei prezzi delle abitazioni. Su base annua, invece, le dinamiche sono differenti. Nel Nord-Ovest e nel Nord-Est la crescita dei prezzi delle abitazioni è lieve e rallenta in misura ampia rispetto al trimestre precedente (rispettivamente da +1,8% a +0,1% e da +2,3% a +0,3). Nel Centro i prezzi delle abitazioni mostrano un aumento più marcato della media nazionale e in lieve decelerazione rispetto al primo trimestre (da +1,4% a +1,2%). Nel Sud e Isole, invece, i prezzi flettono di poco, invertendo la tendenza (da +1,4% a -0,2%). A Milano e Torino, pur rallentando, si conferma la crescita su base annua dei prezzi delle abitazioni (rispettivamente da +5,2% del primo trimestre a +1,4% e da +1,9% a +1,6%). A Roma, invece, i prezzi delle abitazioni tornano a diminuire passando da +1,7% a -0,5%.

"In un quadro di grande vivacità del mercato immobiliare residenziale, anche nel secondo trimestre del 2021 si conferma, sebbene in rallentamento, la crescita tendenziale dei prezzi delle abitazioni in atto ormai da due anni – ha commentato l'Istat attraverso una nota –. L’aumento è dovuto soprattutto ai prezzi delle abitazioni nuove, con quelli delle abitazioni esistenti comunque in crescita per l’ottavo trimestre consecutivo. Solo nel Sud e Isole i prezzi delle abitazioni risultano in lieve calo. Rallenta la crescita dei prezzi a Milano, dopo la vivacità che ha contraddistinto l’anno 2020, così come quella di Torino. Calano i prezzi a Roma in controtendenza rispetto alle altre aree del Centro dove, nel complesso, si registra una crescita più marcata della media nazionale".

"Bene, ma non basta! Un fatto positivo che prosegua l'inversione del trend iniziata nel 2020, ma ci vorranno anni per recuperare quanto perso durante la crisi. Per questo preoccupa che già si registri un rallentamento della crescita rispetto ai dati del primo trimestre 2021", è stato invece il commento di Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Dopo il picco raggiunto nel 2011, i prezzi delle abitazioni sono crollati fino al 2019, perdendo il 17,7%, -26,1% nel Centro Italia. Non è così allarmante il dato delle abitazioni nuove, che in quel periodo hanno segnato una diminuzione solo dell'1,6%, avendo già iniziato a risalire la china nel 2018. È il valore delle abitazioni esistenti che è grave e inquietante, con una perdita, dal 2011 al 2019, del 23,3%, che sale addirittura al 30,3% in Centro Italia, quasi un terzo del loro valore. Ovvio, quindi, che ora sia il Centro a presentare la dinamica più vivace. Peccato che sia anche il territorio che ci metterà più anni per tornare ai valori pre-crisi", ha concluso.
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