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Mutui, la domanda di acquisto batte definitivamente la surroga

I risultati dell’Osservatorio di MutuiSupermarket

Economia
Mutui, la domanda di acquisto batte definitivamente la surroga
(Teleborsa) - In estate si è rilevata una decisa riduzione dei mutui, nonostante la vivacità degli under 36. Negli ultimi 4 mesi il Barometro Crif ha registrato una contrazione della domanda rispetto allo stesso mese del 2020: Giugno -4,4%; Luglio -21,4%; Agosto -27,1%; Settembre -19,2%. La contrazione della domanda è legata esclusivamente alla surroga che se lo scorso anno spiegava quasi il 50% delle richieste di mutuo sul canale online, a ottobre spiega solo il 20%, mentre l'acquisto è cresciuto fino ad arrivare al 76% di ottobre. Queste le principali evidenze emerse dall'Osservatorio di MutuiSupermarket, il motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne.

"La domanda di surroga – spiega il rapporto – si contrae perché dopo 2 anni di tassi di interesse ai minimi storici il bacino dei potenziali beneficiari della surroga si va ovviamente riducendo. Oltretutto con l'aumento dei tassi degli ultimi mesi si è assestato un duro colpo alla domanda di surroga che è notoriamente più sensibile alle variazioni del prezzo dei mutui".

Per contro, – evidenzia l'Osservatorio – "la domanda di acquisto non solo è poco sensibile al costo dei mutui ma è molto più influenzata dal trend economico, dalla stabilità lavorativa e dall'andamento dei prezzi degli immobili". In tale scenario un ruolo importante lo stanno svolgendo gli ultimi interventi normativi che non solo arrivano ad azzerare le imposte per i giovani che acquistano casa, ma danno loro accesso con maggiore facilità a mutui che vanno a finanziare fino all'intero prezzo di acquisto.

Il rapporto sottolinea un progressivo aumento del differenziale tra il costo dei mutui a tasso fisso e tasso variabile. A ottobre il miglior mutuo acquisto a tasso fisso prevede un tasso fisso di oltre 50 punti base superiore rispetto al corrispondente mutuo a tasso variabile, a inizio anno questa differenza era inferiore ai 30 punti base. C'è ancora una forte convenienza nel tasso fisso, ma è chiaro che – spiega MutuiSupermarket – con l'ampliarsi di questo differenziale potrebbe tornare l'interesse per il tasso variabile che oggi spiega meno del 10% delle richieste.

Nel dettaglio, la media delle rilevazioni mensili dell'indice di riferimento per i mutui a tasso fisso IRS a 20 anni nel mese di ottobre 2021 registra un aumento dello 0,14% attestandosi a 0,56%. Il Minimo negli ultimi dodici mesi è stato registrato a dicembre 2020: 0,01%. L'analogo indice per i mutui a tasso variabile nel mese di ottobre 2021 rimane sostanzialmente invariato a -0,55%.


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