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Lavoro, Legacoop-Ipsos fotografano le priorità degli italiani: ecco cosa emerge

Per gli italiani il valoro ideale è stabile, ben retribuito e offre spazio per la vita privata

Economia, Welfare
Lavoro, Legacoop-Ipsos fotografano le priorità degli italiani: ecco cosa emerge
(Teleborsa) - Per sostenere la crescita ed il lavoro lo Stato dovrebbe incentivare il reshoring delle imprese italiane che hanno delocalizzato all’estero, definire un salario minimo e disincentivare i contratti a termine. E' quanto emerge da un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione italiana nell’ambito dell’Osservatorio Legacoop, ideato e realizzato dall’AreaStudi dell’associazione insieme con il partner di ricerca IPSOS.

In particolare, il 46% degli intervistati indica come priorità la necessità di incentivare le imprese italiane a tornare a produrre nel nostro Paese; il 40% indica l’esigenza di definire un salario minimo; il 31% ritiene prioritario disincentivare i contratti a tempo determinato. Al quarto posto un riferimento al tema delle politiche attive, con l’indicazione della necessità di facilitare il passaggio da lavoro a lavoro (23%).

Il lavoro d'altronde continua a rappresentare un elemento centrale nella vita degli italiani: per 58% degli intervistati (il 73% tra gli studenti) è una fonte di reddito, per il 44% (il 59% tra gli studenti) un modo per affermare la propria indipendenza, per il 39% (il 50% tra gli studenti) un’opportunità di crescita personale.

Il sondaggio ha inoltre indagato su quelli che gli italiani considerano gli aspetti più importanti del lavoro ideale: al primo posto, ex aequo, vengono indicati il trattamento economico (45% degli intervistati) e la stabilità del posto di lavoro (45%); al terzo posto la disponibilità di tempo libero e orari flessibili (28%), seguita dal lavoro come occasione di formazione, di apprendimento e di crescita (24%) e, in quinta posizione, da autonomia e indipendenza (22%).

"Il lavoro è ancora la prima preoccupazione delle italiane e degli italiani, per sé e per i propri cari", commenta Mauro Lusetti, presidente di Legacoop, aggiungendo che nell'attuale fase di ripresa "alcuni difetti strutturali del mondo del lavoro italiano risultano molto evidenti". "Non si tratta solamente di consolidare le politiche attive del lavoro - prosegue Lusetti - ma anche di riformare gli ammortizzatori sociali senza minare la capacità competitiva di alcuni settori. Occorre poi ragionare in termini più complessivi: istruzione, formazione, innalzamento dei livelli salariali, servizi alle persone e welfare universalistici. Un paese che non riesce a impiegare le energie di cui dispone, che non riesce a mettere le persone giuste al posto giusto, che non riesce a valorizzare competenze, conoscenze, ambizioni e speranze, è un paese che non funziona".
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