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Eurozona, indici PMI: accelera la contrazione del settore manifatturiero

Economia, Macroeconomia
Eurozona, indici PMI: accelera la contrazione del settore manifatturiero
(Teleborsa) - L'Eurozona accentua il rallentamento del settore manifatturiero a settembre. Si evince dall'ultimo report di S&P Global sui PMI, gli indici sulle aspettative dei direttori acquisti delle aziende manifatturiere, con gli ultimi dati che hanno mostrato l'ennesimo calo sia della produzione che dei nuovi ordini.

L’indice PMI manifatturiero è stato indicato in calo a 48,4 punti dai 49,6 precedenti e risulta di poco inferiore ai 48,5 della stima flash. L'indicatore dello stato di salute del settore manifatturiero si conferma così al di sotto della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque fra recessione ed espansione.

A livello nazionale, il PMI in Italia si è rafforzato a 48,3 punti dai 48 precedenti, risultando al di sopra dei 47,5 del consensus. Il PMI della Germania invece è sceso a 47,8 punti rispetto ai 49,1 precedenti e ai 48,3 attesi. Il dato della Francia si è attestato a 47,7 punti dai 47,8 precedenti ed attesi, mentre la Spagna registra un peggioramento a 49 punti dai 49,9 del mese precedente e rispetto ai 49,2 attesi.

"La pessima combinazione del settore manifatturiero in recessione e l'incremento della pressione inflazionistica aggiungono ulteriori preoccupazioni alle previsioni dell'economia dell'eurozona - ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence - Escludendo le restrizioni pandemiche iniziali, i manifatturieri dell'eurozona non hanno mai osservato questi livelli di contrazione della domanda e della produzione dall'apice della crisi finanziaria di inizio 2009".

"La contrazione è stata principalmente causata dall'impennata del costo della vita, che ha ridotto la capacità di spesa colpendo la domanda. L’aumento dei prezzi energetici però stanno sempre più limitando la produzione presso i manifatturieri ad alta intensità energetica - ha aggiunto - La situazione sembra destinata a peggiorare, con gli ordini in calo ad un tasso significativamente maggiore rispetto a quello della produzione. Sono probabili altri tagli alla produzione nei prossimi mesi a meno che non ci sia una ripresa della domanda".
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