(Teleborsa) -
Bayer, società tedesca che è una delle principali multinazionali farmaceutiche a livello mondiale, ha registrato
vendite pari a 50,739 miliardi di euro nel 2022, in aumento dell'8,7% su base aggiustata per valuta e portafoglio. L'
EBITDA ante special item è aumentato del 20,9% a 13,513 miliardi di euro e include un effetto valutario positivo di 429 milioni di euro. Il
margine EBITDA prima degli effetti speciali è aumentato al 26,6% (2021: 25,4%). L'
utile netto è stato di 4,150 miliardi di euro (2021: 1,000 miliardi di euro), mentre l'utile per azione core è aumentato del 22% a 7,94 euro.
"Questi sono ottimi risultati - ha affermato il CFO Wolfgang Nickl - Insieme al Consiglio di Sorveglianza, proponiamo quindi all'Assemblea Annuale degli Azionisti un
dividendo di 2,40 euro. Ciò rappresenta un
aumento del 20% rispetto all'anno precedente". La società dovrebbe quindi distribuire agli azionisti un totale di 2,358 miliardi di euro per l'anno fiscale 2022 (anno fiscale 2021: 1,965 miliardi di euro).
Su base aggiustata per la valuta (ovvero sulla base dei tassi di cambio mensili medi nel 2022), Bayer
prevede di generare vendite comprese tra 51 miliardi e 52 miliardi di euro nel
2023. La società prevede un EBITDA prima degli effetti speciali compreso tra 12,5 e 13,0 miliardi, un utile core per azione compreso tra 7,20 e 7,40 euro e un free cash flow di circa 3 miliardi di euro.
"Dopo due anni consecutivi di elevati tassi di crescita percentuale a una cifra,
prevediamo che la nostra attività rimanga a un livello elevato e cresca del 2-3% nel 2023 su base valutaria e aggiustata per il portafoglio", ha affermato il Chairman Werner Baumann.
"L'azienda prevede prezzi più bassi per gli erbicidi agricoli e per alcuni dei suoi prodotti farmaceutici consolidati - ha spiegato - Si prevede che la crescita delle vendite prevista nelle altre parti del portafoglio e dai nuovi prodotti avrà un impatto positivo. Per quanto riguarda gli utili nel 2023, i contributi ai margini guidati dalla crescita e gli effetti positivi dei programmi di efficienza in corso non saranno sufficienti a compensare il
previsto calo dei prezzi e gli elevati aumenti dei costi guidati dall'inflazione, che dovrebbero continuare".