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Acea, utile 2022 in calo su tassa extraprofitti. Prevede 2023 in crescita

Energia, Finanza
Acea, utile 2022 in calo su tassa extraprofitti. Prevede 2023 in crescita
(Teleborsa) - Acea, multi-utility quotata su Euronext Milan, ha chiuso il 2022 con ricavi consolidati pari a 5.138,2 milioni di euro, in aumento del 29,4% rispetto al 2021, principalmente in conseguenza dell’incremento dei ricavi da vendita di energia elettrica. L'EBITDA è stato pari a 1.305 milioni di euro (+4% rispetto al 2021), mentre l'utile netto è pari a 280 milioni di euro (-11% rispetto al 2021, per effetto di -39 milioni di euro di tassazione sugli extra-profitti). Gli investimenti sono stati pari a 1.001 milioni di euro (+8% rispetto al 2021).

"Il 2022 è stato un anno complesso per l'instabilità geopolitica con effetti inflazionistici e una forte volatilità sui mercati dell'energia - ha commentato l'AD Fabrizio Palermo - Il gruppo Acea ha registrato una positiva performance anche grazie alle importanti azioni messe in atto negli ultimi mesi dell'anno, come la riduzione dei costi, la maggiore efficienza operativa e il recupero dei margini".

"Per il 2023, in uno scenario che si presenta ancora difficile, si prevedono risultati positivi e in crescita anche grazie alle ulteriori iniziative di ottimizzazione industriale e finanziaria messe in atto dal management sin da inizio anno", ha aggiunto.

L'indebitamento finanziario netto è di 4.439,7 milioni di euro, rispetto ai 3.988,4 milioni di euro del 31 dicembre 2021. L'andamento risente, tra l'altro, del maggiore assorbimento di capitale circolante per la forte volatilità del PUN che ha amplificato l'effetto delay tra incassi e pagamenti (circa 130 milioni di euro) e del pagamento della tassa sugli extra-profitti.

Il dividendo proposto è pari a 0,85 euro per azione, in linea con il 2021 in presenza di uno scenario caratterizzato da incertezza e volatilità (payout 65% determinato sul risultato netto dopo le attribuzioni a terzi).

Per il 2023 è atteso un aumento dell'EBITDA compreso tra il 2% e il 4% rispetto al 2022, investimenti sostanzialmente in linea con il 2022 e un rapporto Indebitamento finanziario netto/EBITDA inferiore a 3,8x.
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