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Auto, non c'è accordo sulla proposta di Bruxelles per Euro 7

Ministro Salvini ha già annunciato che darà battaglia

Economia
Auto, non c'è accordo sulla proposta di Bruxelles per Euro 7
(Teleborsa) - Non c'è accordo fra i Ventisette sulla questione del nuovo standard Euro 7 per le auto a benzina. A Strasburgo si prospetta oggi, lunedì 13 marzo, una giornata bollente, perché il ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca Martin Kupka ha convocato un vertice dei Trasporti.



Kupka ha infatti chiamato all'appello gli undici Ministri europei, tra cui l'Italia, che si sono detti contrari alla proposta di Bruxelles sui nuovi standard di emissioni non inquinanti. La riunione dovrebbe tenersi a metà giornata, fra mezzogiorno e le tre del pomeriggio, a margine della plenaria del Parlamento europeo.

Sul tavolo vi sarà anche l'accordo sullo stop alle auto a diesel e benzina a partire dal 2035, sul quale 'Italia e la Germania hanno già espresso la loro opposizione.

La nuova normativa Euro 7, che dovrebbe diventare obbligatoria dal 1° luglio 2025 per auto e furgoni e dal 1° luglio 2027 per i mezzi pesanti, si propone di ridurre drasticamente l'inquinamento atmosferico, mediante un netto abbattimento delle emissioni rispetto al precedente standard Euro 6. In base ai nuovi standard i veicoli a benzina e gasolio avranno innanzitutto gli stessi limiti. Dovrebbe esserci una riduzione delle emissioni NOx (ossido di azoto) a 60 mg/km sia per la benzina che per il diesel. Per questa seconda categoria si tratterebbe di un taglio delle emissioni del 35% rispetto al precedente limite di 80 mg/km. Previsto anche un taglio del particolato del 13%.

Assieme ai nuovi standard Euro 7, che già spaventano l'industria dell'auto per gli enormi investimenti che richiede, sul piatto della bilancia c'è anche la questione dello stop alle auto a motore endotermico (benzina e diesel dal 2035), osteggiata dall'Italia e dalla Germania. Quest'ultima ha obiettato che lo stop penalizzerebbe i Paesi con una solida industria dell'auto senza tener conto della possibile diffusione di biocarburanti. Per l'Italia si è espresso negativamente il ministro Matteo Salvini che ha promesso che si opporrà in ogni modo “per fermare questa follia” che porterebbe ad una valanga di licenziamenti.
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