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Banche, ABI: salgono ancora tassi nuovi mutui

. A ottobre 4,37%, massimo dal febbraio del 2009,

Economia
Banche, ABI: salgono ancora tassi nuovi mutui
(Teleborsa) - Nuovi record sui tassi di interesse su mutui a famiglie e prestiti alle imprese in Italia, nonostante la pausa sugli aumenti ai tassi di riferimento operata dalla BCE il mese scorso. A ottobre il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni ha raggiunto il 4,37%, massimo dal febbraio del 2009, a fronte del 4,21% di settembre. Lo riporta l'ABI nel suo rapporto mensile. Secondo l'associazione delle banche italiane, il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 5,45%, massimo dall'ottobre del 2008, mentre a settembre era al 5,35%. Il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,70%, laddove a settembre era al 4,61%.

Il bollettino rileva che la raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di quasi 229 miliardi tra settembre 2022 e settembre 2023 (141,5 miliardi famiglie, 30,0 imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). Ad ottobre la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno prima (+15,8%), sostanzialmente stabile rispetto a settembre 2023 (+16,3%). I soli depositi, nelle varie forme, sono quindi scesi ad ottobre 2023 del 4,6% rispetto ad ottobre 2022 (-3,5% a settembre 2023). A fronte del forte incremento della raccolta indiretta, la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) è risultata ad ottobre 2023 in calo del 2,5% su base annua (-1,5% a settembre 2023)

Prosegue la contrazione del credito bancario in Italia, sulla scia dell'inasprimento di politica monetaria operato dalla Bce nei mesi passati e del rallentamento dell'economia. Ad ottobre i prestiti a imprese e famiglie sono risultati del 3,6% rispetto a un anno prima, dopo che a settembre 2023 avevano registrato un meno 3,8% annuo. I dati disaggregati sono relativi a settembre: i prestiti alle imprese erano diminuiti del 6,7%, riferisce l'associazione, e quelli alle famiglie dello 0,9%. Il calo dei volumi di credito, si legge, è coerente con il rallentamento della crescita economica che deprime la domanda di prestiti.

Stabili le sofferenze nette sui prestiti delle banche (cioè al netto di svalutazioni e accantonamenti già effettuati con proprie risorse) che a settembre 2023 sono state pari a 17,8 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 17,9 miliardi di agosto. Questa voce aveva segnato un massimo storico di 88,8 miliardi nel novembre del 2015, ricorda l'associazione delle banche. Il rapporto delle sofferenze nette sugli impieghi totali è all'1,05% a settembre, dall'1,06% di agosto.
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