(Teleborsa) -
Frena bruscamente il mercato immobiliare a causa della
crescita dei tassi di interesse che ha rallentato le domande di mutuo. Nel terzo trimestre del 2023, il settore residenziale registra ancora una riduzione dei volumi di scambio, con
157 mila abitazioni compravendute, circa 18 mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 ed un
calo tendenziale del 10,4%. E' quanto emerge dall'
Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate, secondo cui i volumi di scambio delle abitazioni mostrano una contrazione accentuata dall'inizio dell'anno e diffusa in tutte le aree del paese, senza eccezioni.
Al Nord Est e al Centro la variazione negativa è
più marcata (rispettivamente -12,9% e -12,6%) mentre al Nord Ovest il calo si attesta a -10,3%, tasso trascinato dalle perdite registrate nei comuni non capoluogo (-11,1%).
Al Sud si registra un
calo del 7,3% equamente distribuito tra comuni minori e comuni capoluogo (rispettivamente -7,2% e -7,5%). Nelle Isole, invece, si osserva la diminuzione più lieve, -6,3%. Le perdite più consistenti si registrano nei comuni non capoluogo del Nord Est con un tasso tendenziale negativo del 14,1%.
A livello nazionale, le compravendite di abitazioni
diminuiscono maggiormente nei comuni non capoluogo, dove il calo è
del 10,8% (circa 13 mila abitazioni scambiate in meno rispetto al terzo trimestre 2022), ma subiscono una decisa flessione anche nei comuni capoluogo (-9,5%).
Anche in tutte le grandi città gli acquisti di abitazioni sono in calo, con
Firenze (-17,9%) e Roma (-13%) che mostrano i cali tendenziali maggiori.
La diminuzione degli scambi coinvolge inoltre
tutti i tagli dimensionali, risultando più accentuata al crescere della superficie delle abitazioni. La gran parte delle unità immobiliari (150 mila unità) è stata acquistata da persone e
circa il 62% ha riguardato la "prima casa" (era più del 65% nello stesso trimestre del 2022), mentre solo il 41% circa è stato acquistato ricorrendo a un mutuo ipotecario (la quota era prossima al 50% nel 2022). Le
abitazioni di nuova costruzione rappresentano
circa l’8% delle abitazioni compravendute, quota ancora in flessione in questo trimestre.
Esaminando i dati sul mercato delle
locazioni residenziali, nel 3° trimestre del 2023, sono state locate
oltre 200 mila abitazioni, in calo tendenziale del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2022. Di queste il 67% riguarda residenze ubicate in comuni ad alta tensione abitativa dove la flessione è pari al 5,7%, oltre un punto e mezzo percentuale superiore a quella complessiva. Il
canone annuale riferito alle abitazioni con locazione registrata nel III trimestre 2023 ammonta a
poco meno di 1,4 miliardi di euro in aumento dell’1,3%. In termini di canone, la quota riferibile a locazioni in comuni a.t.a. raggiunge il 75%.
Crescono in controtendenza gli affitti brevi e con contratti transitori (+4,3%) e quelli agli studenti (+6,5% per le locazioni di intere abitazioni, +15,5% per le locazioni di porzioni).
Non se la passa meglio il
settore "commercial" (Non residenziale), che nel terzo trimestre mostra ancora
una flessione diffusa delle compravendite si attesta a circa il 60%. Nel dettaglio, gli acquisti di
uffici subiscono un
calo tendenziale del 3%, risultato del calo registrato nel Centro (-13,1%) e nel Nord Ovest (-8,3%) che si contrappongono alla crescita registrata per le compravendite al Sud, +19%, nelle Isole, +4% circa, e nel Nord Est, +2% circa. I
negozi e laboratori mostrano un lieve
rialzo tendenziale degli scambi, prossimo all’1%, combinazione di una crescita dei volumi nel Nord Est (+2,1%) e nelle Isole (+3,7%), un lieve calo nel Sud (-0,4%) e una sostanziale stabilità nel Centro e nel Nord Ovest. Infine, per gli immobili del
settore produttivo, le compravendite
calano del 9,1% nel terzo trimestre 2023, con tutte le aree del paese in perdita rispetto al terzo trimestre 2022, ad eccezione del Nord Est, dove i volumi aumentano di quasi il 6%.